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di Felice Torricelli e Federico Zanon

In questi giorni caldissimi, mentre infuria la polemica sulle teorie Gender e sulle terapie riparative a causa di un post pubblicato sulla Pagina Facebook del CNOP, noi in ENPAP stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro maturato da tempo.

E di un orientamento preciso. Noi prendiamo posizione. Non è una posizione militante o ideologica, ma è prima di tutto la posizione della comunità scientifica internazionale, validata da centinaia di ricerche e studi. Per noi le famiglie e i genitori sono tutti uguali, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale.

Per noi la funzione genitoriale è un valore a prescindere da ogni questione di genere e di orientamento sessuale della coppia. E per questo nella nostra gestione dell’ENPAP abbiamo fortemente voluto sostenere il momento in cui si diventa genitori con un contributo economico ad hoc, su cui non opererà alcuna discriminante legata al sesso dei genitori.

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Ci sono voluti mesi di lavoro e mesi di attesa, ma oggi i ministeri vigilanti l’hanno approvato, dimostrando fra l’altro che la stessa burocrazia italiana è più allineata alla scienza psicologica di quanto non siano certi psicologi.

Ora è finalmente attuabile: gli iscritti ENPAP potranno ricevere un contributo nel momento in cui diventano genitori, indipendentemente dalla loro appartenenza di genere o dal loro orientamento sessuale. Questo contributo sarà cumulabile con l’eventuale indennità di maternità.

Noi abbiamo assunto la ferma posizione politica di riconoscere – anche con un sostegno economico – il valore assoluto della genitorialità. Qualunque sia il tipo di famiglia che accoglie un figlio, per nascita, adozione o affidamento. Abbiamo voluto sostenere il valore della cura dei figli da parte di entrambi i genitori.

Crediamo sia la miglior risposta ad ogni posizione flebile, ambigua o anche soltanto fredda rispetto alla parità di genere e di orientamento sessuale.

Crediamo sia il doveroso esempio che gli psicologi italiani devono dare nella rimozione degli ostacoli al riconoscimento paritario di ogni tipo di famiglia.

Crediamo sia un contributo fermo nel derubricare a paranoia ogni pensiero complittista su inesistenti teorie Gender che starebbero infiltrando il mondo.

Crediamo sia un altro tassello nella lotta, senza ‘se‘ e senza ‘ma‘, alle antistoriche e antiscientifiche terapie riparative per l’omosessualità. Un tassello che si aggiunge a quello di migliaia di altri colleghi che in questi giorni hanno manifestato in modo fermo la loro posizione contro ogni discriminazione di genere, dopo il maldestro post comparso sulla pagina facebook del CNOP.

Per cui, possiamo stare tranquilli: gli psicologi ci sono.

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