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TIROCINIO DI 6 MESI. L’annuncio choc del tirocinio post-lauream dimezzato a sei mesi è iniziato con un comunicato stampa del CNOP e ora sta facendo il giro del web. Eppure la reazione a caldo della comunità professionale degli psicologi non è affatto come uno se la immaginerebbe.

NON ORA. Occorre subito sgombrare il campo da dubbi: PER ORA RESTA TUTTO UGUALE. Il tirocinio degli psicologi non si accorcerà, almeno non a breve. In questo momento siamo di fronte a un semplice comunicato stampa, seppure proveniente da un organo autorevole come il CNOP.

UNA STRADA ANCORA LUNGA. Che non ci sia ancora una vera decisione ci viene confermato da Nicola Piccinini, che nel suo articolo di commento critico rivela che di questo argomento non si è ancora discusso all’interno del Consiglio, che è la conditio sine qua non perché vi sia veramente una posizione ufficiale del CNOP: “(…) non ho memoria di nessun confronto pubblico in seno al Consiglio Nazionale, se non un fugace e sfuggente passaggio (…) nessun tipo di discussione, di confronto, nell’unico organo deputato a prendere decisioni di tale importanza”.

strada b:n

TIROCINIO: VENT’ANNI DI PROBLEMI. Fa comunque piacere che del tirocinio si inizi finalmente a parlare negli Ordini e nel CNOP. Da anni sono evidenti le carenze strutturali di questa importante fase della formazione degli psicologi, e speriamo che questo sia l’inizio di un pensiero a riguardo.

QUANTO CONTA LA LUNGHEZZA? Ovviamente non può essere l’unico dato su cui misurarsi. La lunghezza mi pare l’ultimo dei nostri problemi, in fatto di tirocini: potrebbe durare 6 giorni, oppure 6 anni, ma se non verranno affrontati alcuni nodi la situazione non si sposterà di una virgola.

PUNTI CALDI. Sono i nodi che Altrapsicologia ha trattato in ormai innumerevoli articoli, spesso su segnalazione dei colleghi. Il tirocinio post-lauream (1) spesso non è effettivamente formativo (2) spesso è al di fuori di ogni controllo ‘terzo’, a volte persino sull’effettiva frequenza (3) spesso è scollegato dai temi affrontati all’Esame di Stato (4) spesso è demansionato a compiti non psicologici (5) in alcune regioni può essere svolto con tutor che non sono iscritti all’albo (6) spesso è privo di una raccolta di riscontri valutativi da parte del tutor o della struttura (7) pare troppo affidato al rigore del tutor e del tirocinante e poco ad una logica strutturata e ‘di sistema’ (8) l’Università e gli Ordini ancora non riescono a sviluppare vision e pratiche di valore che siano diffuse in modo omogeneo.

INCLUSIONE DI NUOVI COLLEGHI COME VISION. Quello che serve è una vision di sistema e di senso, in ottica finalizzata all’inclusione di nuovi colleghi nella comunità professionale. Che non può ridursi alla verifica di nozioni di scienza psicologica al termine di un anno affidato alla buona volontà dei tutor, di cui non si governa nulla a monte. L’inclusione è un processo di socializzazione, un rito di passaggio che modifica lo status sociale. Senza una vision di questo genere, il tirocinio rimarrà quell’anno inutile che si può pure accorciare senza troppi danni, come si fa con le doppie punte dal parrucchiere.

strada infinita

RITO DI PASSAGGIO. A partire dalla deontologia per arrivare ai concetti di fede pubblica e qualità delle prestazioni, alla necessaria consapevolezza in materia normativa, fiscale, legale, e di relazione con il mondo, fino al bagno rituale nella vita collettiva della professione, il tirocinio deve essere concepito come il rito che segna l’ingresso nella comunità professionale. Parametrarlo sulla mera questione dei tempi non dice nulla del suo valore.

accoglienza

E INFATTI, GLI PSICOLOGI SONO PERPLESSI. La discussione si anima sul tema della qualità della formazione. Con grande maturità, la comunità professionale sta rispondendo che un lavoro come il nostro richiede una formazione adeguata, anche in termini di tempo. Che il tirocinio post-lauream spesso è il primo momento in cui si impatta con il mondo del lavoro e non può essere una botta e via. Che a volte è un’occasione per trovarlo, il lavoro. Che per costruirsi una professionalità occorre spendere bene il proprio tempo, per acclimatarsi.