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Le elezioni per l’Ordine Abruzzo sono ormai prossime. Infatti il commissario nominato dal Ministero ha 90 giorni di tempo. Tanti ne prevede in questi casi la Legge 56/89.

Va ricordato che le elezioni si rendono necessarie perché l’ex Presidente Bontempo, con una condotta politicamente deprecabile, ha condotto l’Ordine fino al commissariamento.

Il grande tema di queste elezioni è il VOTO ELETTRONICO.

Infatti recentemente (il 7 ottobre scorso) il CNOP ha approvato un regolamento che prevede il voto elettronico per tutte le successive elezioni.

Lo stesso CNOP si è attribuito il compito di ‘individuare la piattaforma digitale unica’ che gli Ordini dovrebbero usare.
Una scelta molto opinabile, dato che ciascun Ordine è una pubblica amministrazione autonoma che potrebbe benissimo individuare da sé la piattaforma.
Ma per non ostacolare l’adozione del voto elettronico, alla fine è stato accettato anche questo compromesso.

Tutti alla fine hanno esultato, per l’adozione del voto elettronico.

E ora che tutto è stabilito e tutti sono felici e contenti, si deve assolutamente procedere.

I tempi ci sono, perché i fornitori di piattaforme di questo tipo non sono molti e sono tutti sul MePA – lo speciale mercato riservato alle Pubbliche Amministrazioni. Inoltre il costo è estremamente ridotto, poche decine di migliaia di euro, per cui le procedure di affidamento sono snelle e richiedono AL MASSIMO poche settimane.

Il termine massimo di 4 mesi che il CNOP si è dato è – confidiamo – una premura puramente prudenziale. Tutti noi che amministriamo Ordini sappiamo benissimo che affidamenti di questo tipo non richiedono 4 mesi. Semmai, 4 settimane.

Il voto elettronico presenta numerosi vantaggi, che come Altrapsicologia abbiamo spesso sottolineato e che ENPAP ha dimostrato essere reali:

Economicità: si risparmia fino all’80%. In ENPAP si è passati da 1,1 milioni di euro di spesa per il voto tradizionale a meno di 100mila euro per le ultime elezioni.

Sicurezza e trasparenza: il voto elettronico ha un basso livello di contenzioso rispetto al voto tradizionale, perché è molto più lineare e controllato e non prevede schede di voto vaganti su auto, scooter, trolley e diligenze a cavalli.

Dati alla mano, il voto elettronico non è comunque in grado di rivoluzionare le sorti della partecipazione, perché la percentuale di votanti si mantiene sempre intorno al 20-30%. Ma a quel punto è una scelta degli elettori, quella di non votare, e non un effetto indotto dalla complessità delle procedure.

Insomma la possibilità c’è, la convergenza politica (apparentemente) pure… Dovrebbero esserci tutte le condizioni per concentrare le energie e i lavori per rendere il voto elettronico una realtà a partire dalle elezioni in Abruzzo.

È il momento di dimostrare che siamo tutti d’accordo. E che vogliamo uscire dal medioevo.