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A dicembre 2014 erano circa 38.000 le psicologhe iscritte ad ENPAP, alla stessa data i colleghi uomini erano poco più di 8000. Un rapporto ormai quasi di cinque a uno che si conferma in aumento nel tempo. Oltre 27.000 di queste colleghe hanno meno di 45 anni. 

Una realtà demografica così costituita comporta, per una reale efficacia nell’azione della Cassa a supporto della comunità professionale, la necessità di prestare attenzione ad alcuni dati prioritari:

(1) REDDITI DIVERSI FRA UOMO E DONNA. C’è sensibile differenza tra i redditi medi dei colleghi in relazione al genere, infatti mentre gli psicologi dichiarano un reddito medio netto di 18.340 euro (lordo 23.039), le donne si attestano a 13.218 (lordo 16.164). Un fenomeno che caratterizza non solo la nostra professione ma che non deve essere sottovalutato

Nell’ebook “La professione psicologica e la condizione femminile” pubblicato da ENPAP vengono presentate alcune riflessioni in merito “Le motivazioni possibili di tale differenza anche all’interno della nostra popolazione sono diverse. In primo luogo, l’evento gravidanza comporta per le donne un’assenza dal lavoro, riducendone temporaneamente il reddito; allo stesso tempo, la necessità di conciliare impegni familiari e professionali può richiedere alle donne di ridurre il tempo dedicato all’attività professionale con conseguente minore introito. Ancora, la scarsità di servizi, nel nostro Paese, a sostegno delle incombenze genitoriali (asili, agevolazioni fiscali, ecc.) comporta dei costi che vanno ad erodere ulteriormente il reddito maturato. Infine, va tenuta presente la svalutazione sociale che colpisce il lavoro svolto da donne, comportandone una ridotta valorizzazione economica; in questo come in altri campi c’è ancora molto da fare per diminuire la discriminazione fra sessi.

(2) MATERNITA’ COME EVENTO DIFFUSO E IMPORTANTE. L’incidenza dell’esperienza della maternità sulle capacità lavorative e reddittuali: circa 1300 colleghe ogni anno richiedono ad ENPAP il contributo di maternità per un importo medio vicino a 5700 euro ciascuna

Le analisi realizzate confermano come nell’anno dell’evento (nascita, adozione, interruzione di gravidanza) il reddito delle colleghe decresca con un limite minimo nell’anno successivo. Mostrano però anche come due anni dall’evento il reddito cresca di nuovo fino ad essere di nuovo in media.

In questo articolo del 2013 Chiara Santi e Stefania Vecchia avevano illustrato l’approccio di AltraPsicologia alle esigenze caratteristiche della nostra comunità professionale “Pensare declinando al femminile non rappresenta un modo per escludere la popolazione di colleghi maschili, ma certamente un nuovo atteggiamento improntato ad un’azione istituzionale che tenga conto delle specifiche e differenti esigenze delle varie fasce di popolazione più rappresentate nella nostra Cassa. Come Altra Psicologia abbiamo sempre sostenuto l’utilità di un Ente pensionistico che offra servizi e adatti le proprie forme di intervento a seconda del target di riferimento.”

Grazie ad una programmazione degli interventi basata su analisi oggettive della comunità professionale ed alla conseguente capacità di dare risposte specifiche ai diversi bisogni delle psicologhe e degli psicologi è quello che stiamo realizzando.