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Per fortuna ha vinto il sì al nuovo art.21!

Rivediamo insieme il nuovo testo: “ L’insegnamento dell’uso di strumenti e tecniche conoscitive e di intervento riservati alla professione di psicologo a persone estranee alla professione stessa costituisce violazione deontologica grave. Costituisce aggravante avallare con la propria opera professionale attività ingannevoli o abusive concorrendo all’attribuzione di qualifiche, attestati o inducendo a ritenersi autorizzati all’esercizio di attività caratteristiche dello psicologo. Sono specifici della professione di psicologo tutti gli strumenti e le tecniche conoscitive e di intervento relative a processi psichici (relazionali, emotivi, cognitivi, comportamentali) basati sull’applicazione di principi, conoscenze, modelli o costrutti psicologici. È fatto salvo l’insegnamento di tali strumenti e tecniche agli studenti dei corsi di studio universitari in psicologia e ai tirocinanti. E’ altresì fatto salvo l’insegnamento di conoscenze psicologiche.”

Ebbene si, c’era proprio bisogno di questa vittoria, perché guardando il nostro territorio regionale, ma anche nazionale, molti sono coloro che formano “pseudo-psi” a discapito della nostra occupabilità lavorativa e della dignità della nostra professione.

Il loro punto di forza è che sanno come ci si promuove e come si vende il prodotto……

Si rendono accattivanti e fruibili utilizzando termini “pseudo-psi” più comprensibili alle persone comuni e in alcuni casi siamo proprio noi a contribuire, direttamente o indirettamente, alla loro formazione!

Qualche giorno fa, ad esempio, ci siamo imbattuti in un esempio tutto abruzzese: una scuola di Naturopatia. Potremmo riassumervi con parole nostre cosa abbiamo letto sul sito web di questa scuola, ma lo sconforto è tale che preferiamo riportarvi alcuni stralci di ciò che propone: “ La nostra Scuola di Naturopatia, vuole (…) trasmettere ai nostri iscritti gli strumenti e le tecniche che possano consolidare il loro bagaglio culturale e scientifico, nella importante e nuova professionalità di Operatore del Benessere. () è basata su fondamenti di principi psicosomatici, nella sicura convinzione che ogni disturbo, ogni afflizione sia dovuta certamente ad uno squilibrio energetico, ma anche ad un cattivo rapporto con se stessi. LOperatore del Benessere che uscirà da questa scuola sarà quindi in grado di individuare e fronteggiare il disagio, ed in queste situazioni saprà portare il suo contributo in termini di conforto, di rimedi naturali, di tecniche di rilassamento, di consigli di sana alimentazione, di antiche e moderne tecniche di massaggio antistress ()”

Naturalmente con queste premesse perché andare dallo psicologo? Ma che siamo matti?!!? C’è l’Operatore del Benessere!! Suona meglio no? Ed inoltre non fa paura…

Ad ogni modo a questa scuola sono ammessi coloro che hanno conseguito Diploma di Scuola Media Superiore, Diploma di Estetista, Infermiere, Erborista, Fisioterapista e nel curriculum di studi di questi futuri Naturopati/Operatori del Benessere sono previste lezioni di Psicologia per il Benessere, Elementi di Psicologia Generale, tecniche del colloquio e strategie di comunicazione, ed ovviamente tecniche di rilassamento.

E ci sembra giusto… sono Operatori del Benessere no? Non ci vuole molta fantasia per capire che il passo è breve per sfociare nel campo d’azione dello Psicologo…

A questa scuola purtroppo è collegata una scuola di psicoterapia riconosciuta dal MIUR, che a sua volta propone numerosi corsi e master tra cui un “Master in Psicologia, Gestione e Sviluppo delle risorse umane. Aggiornamento Professionale Teorico – Pratico con rilascio di attestato finale”. Questo master è aperto a Laureati e Laureandi in discipline umanistiche, psicologiche, giuridiche ed economiche ed inoltre sono ammessi solo con il Diploma di Maturità coloro che hanno maturato un’adeguata esperienza nel settore delle Risorse Umane (imprenditori, manager).

Come fa uno che non è psicologo e soprattutto chi ha solo un diploma di maturità, a poter frequentare un master in Psicologia??

Ovviamente stiamo lavorando per approfondire meglio la questione…. ma cosa fare nell’immediato per tutelare la nostra professione dal proliferare di professioni pseudo-psicologiche???

Speriamo che la nuova versione dell’articolo 21, che responsabilizza maggiormente chi forma figure “pseudo-psi”, possa mettere la parola fine a situazioni spiacevoli e imbarazzanti come questa descritta!