Alcuni giorni fa, il collega Nicola Piccinini ha scritto un interessante articolo sui criteri per l’iscrizione agli elenchi dei CTU dell’Ordine Psicologi Lazio: abbiamo pensato che sarebbe stato interessante vedere la situazione in Abruzzo, e infatti le sorprese non mancano! Secondo l’Ordine Nazionale degli Psicologi i requisiti minimi per l’inserimento negli elenchi degli esperti e degli ausiliari dei giudici presso i tribunali sono:
1. Anzianità di iscrizione all’Albo degli Psicologi di almeno 3 anni.
2. Specifico percorso formativo post laurea in ambito di Psicologia Giuridica e Forense
3. Specifiche competenze relative alle aree di svolgimento dell’attività (clinica, psicodiagnostica, del lavoro e delle organizzazioni, ecc.).
Per operare nell’area dell’età minorile sono necessarie particolari competenze relative alla Psicologia dello Sviluppo e alle dinamiche della coppia e della famiglia.
In Abruzzo, in seguito alla delibera n. 5 del 28.04.2012, il consiglio ha stabilito i seguenti criteri:
1. Anzianità di iscrizione all’Albo degli Psicologi Sez. A non inferiore a 5 anni;
2. Specifico percorso formativo (teorico-pratico) post laurea, della durata non inferiore alle 120 ore, anche cumulative, in discipline psicologiche giuridiche e forensi, ovvero di corso di perfezionamento universitario in Psicologia Giuridica e Forense.
3. Competenze cliniche certificate : [in alternativa uno dei due requisiti]
A. Specifica conoscenza teorica e pratica in Psicodiagnostica clinica documentata attraverso percorsi formativi specifici – corso di perfezionamento universitario o master – o di altri corsi di formazione almeno biennali, anche cumulativi e non inferiore a 250 ore .
B. Annotazione nell’elenco degli Psicoterapeuti ovvero specializzazione universitaria di area psicologica.
Si precisa che per operare nell’area dei procedimenti penali per abuso e maltrattamento su minori, sono richieste specifiche competenze in psicoterapia e psicopatologia dell’età evolutiva
La prima differenza chesi nota è l’anzianità di iscrizione all’albo che passa dai 3 anni stabiliti dall’Ordine Nazionale, ai 5 anni. Inoltre, similmente con quanto accaduto nel Lazio, si richiede la specializzazione in psicoterapia o un percorso formativo in psicodiagnostica di almeno 250 ore! La domanda è:
con quali criteri si è deciso che la specializzazione in psicoterapia sia indispensabile per l’esercizio di un’attività propria degli psicologi?
Quali competenze in più porterebbe tale formazione, visto che si parla di requisiti minimi? Non vorranno mica farci iscrivere ad una scuola di specializzazione quadriennale in attesa che passino i cinque anni dall’iscrizione all’albo?!?
E poi: come mai stabilire in 250 ore la durata dei corsi in psicodiagnostica quando l’ordine nazionale non indicava tali limitazioni? Non vorranno mica farci iscrivere anche ad altri costosi corsi formativi?!?
Infatti, nei suoi criteri il CNOP parla genericamente di competenze specifiche relative alle aree di svolgimento della propria attività e non ha previsto una particolare competenza psicodiagnostica, ma non per superficialità o scarsa fiducia nella nostra preparazione, ma perché la norma attuale prevede anche la possibilità per il CTU di avvalersi di collaboratori, cui molto spesso è affidata la parte testistica. Sarà alla responsabilità del professionista scegliere una persona qualificata per tale delicato compito.
Sul punto 2 ovviamente non c’è nulla da obiettare: la formazione specifica in psicologia giuridica è fondamentale per l’iscrizione agli elenchi dei CTU! Ma… un momento: ci sembra di leggere un’altra notizia interessante!
Vorrei capire una cosa (non sono dell’Abruzzo): ma l’Ordine questo suo corso interno di psicologia giuridica lo eroga a costo zero (o comunque “politico”) per gli iscritti ? Perchè in tal caso, bene.
Altrimenti, qualcosa decisamente mi sfugge…
Il corso di psicologia giuridica (a pagamento) non è stato organizzato dall’Ordine, ma da una Scuola di Psicologia Giuridica nata poco prima della delibera in questione e che l’Ordine ha pubblicizzato sul suo sito…
no è come al solito a pagamento
“Verra’ presentata domani la Scuola di Psicologia Giuridica promossa da Camera Penale di Lanciano e Ordine degli Psicologi d’Abruzzo in collaborazione con l’Universita’ di Urbino.” (Lanciano, presentazione della nuova scuola di psicologia giuridica, http://www.abruzzo24ore.tv/news/Lanciano-presentazione-della-nuova-scuola-di-psicologia-giuridica/77244.htm) Il ruolo dell’ordine è ancora poco chiaro in tutto questo!
Direttamente dal sito dell’Ordine: http://www.ordinepsicologiabruzzo.it/moduli/downloadFile.php?file=oggetto_news_eventi/Locandina%20presentazione%20Scuola%20di%20psicologia%20Giuridica%20%20(versione%20definitiva).pdf
Ops…. Il link corretto è:
http://www.ordinepsicologiabruzzo.it/index.php?id_oggetto=11&id_cat=0&id_doc=333&id_sez_ori=34&template_ori=1&cerca_oggetto=11&risultati=&tipo_interfaccia=ricerca%20semplice&strcerca_ogg=Scuola%20psicologia%20giuridica&esattamenteogg=0&visAvanzate=cerca&arrayRicerca=Array>p=1
Ma secondo quando apprendo dai colleghi
Abruzzesi l’Orfine invece di tutelare la professione
Degli psicologi fa affari alle spalle degli psicologi
Proponendo dei corsi di formazione . Ma è’ semplicemente
Scandaloso e’ una vera sperequazione dovreste
Impedire certe strumentalizzazioni ma le scuole
Di formazione non protestano?
Stefano Bianchi
HO GIA SCRITTO SUL SITO DI PICCININI LA MIA RISPOSTA CHE QUI RIPROSCRIVO:
Effettivamente questa decisione ha davvero una grossa ricaduta a livello lavorativo: a favore delle scuole di psicoterapia, ma soprattutto taglia ogni possibilità di inserimento nel mercato del lavoro professionale dove per i giovani diventa sempre più difficile entrare.
Entro nel merito:
1) Fare il perito tecnico in ambito psicologico vuole dire avere gli strumenti per effettuare diagnosi delle situazioni e non di cura: la psicoterapia è una cura psicologica
2) La diagnosi psicologica è una funzione prevista dall’art. 1 della L. 18 febbraio 1989, n. 56 che recita: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.”
3) per esercitare la professione di psicologo bisogna, come dice l’Art .2 comma 1 della stessa legge avere i seguenti requisiti: “1. Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito albo professionale. “ quindi non bisogna essere specializzati in psicoterapia né nell’uso di test ( e poi di quali test?)
4) certamente lo psicologo deve avere tutti i mezzi clinici necessari per fare una diagnosi e una valutazione prognostica, ma questo, come recita un documento pubblicato elaborato da una commissione dell’ordine nazionale degli psicologi e pubblicato sul sito, è esclusiva responsabilità del singolo professionista.
5) Per tutti questi motivi credo che la decisione presa dall’ordine del lazio potrebbe essere contestata anche legalmente.
Concordo!
Anche le scuole di formazione hanno interesse a fare i vari corsi!
io sinceramente non ho più parole. la nostra professione se così si può chiamare non ci permetterà mai di lavorare, ma solo di spendere mila e mila euri con l’illusione di lavorare!!!!
i medici, gli avvocati e gli ordini seri tutelano i loro iscritti, a noi invece ci massacra proprio lui!
tra l’altro io avevo consegnato la domanda a dicembre 2012 e me l’hanno scartata dopo la delibera che sanciva i nuovi creteri!
secondo voi posso fare ricorso????
per il ricorso ti devi consigliare con un avvocato ma secondo me si perchè quello che stabilisce l’ordine professionale non è legge è solo un indirizzo….consigliati con un avvocato…
È proprio così, lo psicologo ha tutto il diritto di poter essere Ctp/ctu….ed è una triste realtà il fatto che l’ordine sforni delibere con criteri che ti obbligano a fare corsi su corsi, a pagamento, rispecchiando gli interessi degli stessi componenti del consiglio che spesso hanno o insegnano in scuole di psicoterapia/ formazione che organizzano corsi ad hoc. Io sono all’ultimo anno di una scuola di specializzazione in psicoterapia, ma nonostante questo, credo non sia possibile che la specializzazione in psicoterapia debba essere richiesta sempre sempre più frequentemente per qualsiasi lavoro si voglia fare, in quanto ci sono attività psicologiche che non richiedono necessariamente una preparazione clinica e terapeutica. Proprio per questo molti colleghi non vogliono intraprendere questo percorso formativo perchè considerato giustamente inutile per la propria professione, ma magari scelgono di fare esperienza diretta, spesso anche gratuitamente, in determinati ambiti per crearsi un know how concreto. Non si può obbligare tutti gli psicologi ad essere psicoterapeuti..non é giusto, considerando anche i costi e il tempo che questo percorso richiede, oltre che non necessario. Credo che la decisione di specializzarsi per diventare psicoterapeuti deve essere una scelta ben ponderata, così come quella per ogni altro ambito lavorativo o di studio d’altronde, e non un obbligo ottemperato per paura di non poter lavorare e che fa arricchire solo chi gestisce le scuole.
alla fine è sempre la solita solfa. Non siamo psicologi, non siamo professionisti. Siamo mucche da spremere. Io sono abruzzese ed ero anche interessato a fare il corso. Ma con queste premesse di sfruttamento, passatemi il termine, preferisco non farlo. O magari farlo a roma, o comunque fuori regione.
L’albo non ci tutela minimamente e non scrivero’ ancora a proposito dello sfruttamento
penso che per essere ctu bisogna avere competenze ed esperienza, il ctu deve essere un esperto con competenze accertate da una pratica clinica che ha prodotto un’alta percentuale di successi, non si può pensare ad incarichi di ct al solo scopo di sboccho di lavoro. essere ctu/ctp non è uno scherzo, è un incarico di responsabilità, dalla professionalità e competenze che metti in capo dipende la sorte e il futuro delle persone. non so se è giusto essere psicoterapeuti o non esserlo, ma sicuramente essere molto giovani e poco preparati nel fare diagnosi può produrre danni alle persone e alla nostra professione.
Ciao Rossana, concordo con te sulla necessità di una preparazione adeguata per lo svolgimento dell’incarico di CTU, tuttavia non capisco perchè non si possa “pensare ad incarichi di ct al solo scopo di sbocco di lavoro” come hai scritto tu: questo è uno dei tanti ambiti in cui si può muovere lo psicologo e non è detto che tutti debbano fare solo pratica clinica. Certamente il CTU ha una grande responsabilità ma non credo che l’età dello psicologo sia sufficiente a garantire professionalità e competenze adeguate!
scusate, ma dopo il periodo di tirocinio post laurea, Esame di Stato e relativo superamento ma quanto ancora uno deve continuare a formarsi? per carità, la cosa non fa assolutamente male, anzi..ma …
sarebbe come prendere la patente di guida e poi però doversi abilitare per l’alta velocità!
mah…….
oppure, sono psicologo ma per lavorare come CTU devo essere psicoterapeuta!!!!!
mi piace questa!!!
scusate per l’ironia, ma che questo accada in questa disciplina è il colmo!
buona giornata a tutti!
Ciao Lisa,
quando parlo di non pensare ad incarichi di CT al SOLO scopo di sbocco di lavoro è perchè nella mia esperienza personale mi sono dovuta confrontare con più di un collega molto giovane per il ruolo e ho potuto verificare ahimè, di trovare colleghi anche ferrati sulle procedure giuridiche, ma poco preparati sul piano della diagnosi, nella comprensione delle dinamiche come nell’expertice sui test. dovete convenire con me che per diventare esperti e veramente competenti ci vuole TANTA PRATICA CLINICA e quindi anche tanto tempo. non dobbiamo offenderci né risentirci di questa realtà, è nella normale evoluzione di acquisizione di competenze che ci vuole tempo, continuo studio unito ad una continua pratica. il ruolo di CTU/CTP è un ruolo che si viene chiamati a svolgere in quanto esperti della materia e se non siamo esperti nella nostra materia ma cosa andiamo a fare? beh io ho visto assumere, purtroppo, posizioni dettate non dalla competenza, ma da prese di posizione ideologiche e questo a discapito delle persone implicate nei procedimenti. nella mia pratica professionale tento sempre di attenermi ad un principio mediato da un mio professore che consiste: prima di tutto non arrecare danno, che già questo è un risultato positivo, poi qualunque obiettivo raggiungi con il tuo paziente diventa un successo. buon lavoro a tutti.
Qui possiamo stare a scrivere all’infinito sull’argomento per arrivare poi al nulla.
Il problema va affrontato nella giusta sede cercando di far comprendere a chi di
dovere che non serve lo Psicoterapeuta per poter fare accertamenti in ambito peritale.
Quella dello Psicologo e’ una figura prevista dalla Istituzione e di conseguenza abilitata ad utilizzare tutti gli strumenti necessari ed idonei a formulare una perizia in ambito CTU/CTP…… a meno che non ci si voglia infilare qualche seduta di psicoterapia, visto che ci siamo….
Un saluto a tutti.
ma alla fine io non ho capito una cosa: questa decisione (molto poco sensata a mio avviso) vale sia per CTU che CTP?
ma soprattutto, vale solo per quanto riguarda l’età evolutivia?
io lavoro abitualmente come come perito di parte.
che ripercussioni potrei avere?
chi mi risponde?