Elezioni Ordine Puglia: sentenza di Appello Luglio 2021

Le ultime elezioni dell’Ordine degli Psicologi della Puglia (novembre 2019) sono giustamente diventate un caso nazionale, dato che lì accaddero cose che voi umani non vi aspettereste mai: una sarabanda (che era ed è difficile non immaginare come pre-orchestrata) di ingiustificate omissioni, assurde interpretazioni di norme, violente prevaricazioni finali che portarono alla non ammissibilità allo scrutinio di quasi un terzo dei voti espressi dai colleghi.

A questo torto ci opponemmo con tutta la nostra forza, invocando prima l’intervento del CNOP (che ci fu, ma venne del tutto ignorato da chi gestiva il seggio elettorale) e con una serie di ricorsi giudiziari (qui potete leggere l’ultimo), prodotti man mano che registravamo le allucinanti gesta degli avversari.

Su tutto questo si espresse il Tribunale Civile di Bari nel dicembre scorso, con la sentenza che potete leggere qui. La sentenza constatava «plurime omissioni che non concretano una semplice irregolarità̀ formale delle operazioni elettorali, bensì integrano un insanabile vizio sostanziale della procedura» e stabiliva l’annullamento dell’intera procedura elettorale.

Naturalmente, i nostri avversari si sono opposti in Corte d’Appello, che il 28 luglio scorso ha accolto il loro ricorso con la sentenza che potete leggere qui in originale, rilevando un vizio procedurale nel giudizio di primo grado (la mancata notifica di uno dei tre ricorsi a tutte le controparti) e annullando la sentenza del Tribunale Civile. Pur non condividendo quella sentenza (se uno dei tre ricorsi era viziato la Corte avrebbe potuto bocciare quello e pronunciarsi nel merito sugli altri due…) la rispettiamo, e torneremo al Tribunale Civile per riprendere le fila del discorso.

La Corte d’Appello, tuttavia, ha sottolineato espressamente: «la natura meramente interlocutoria della presente pronuncia, resa soltanto in rito, che non lambisce il sostanziale oggetto del contendere tra le parti e la correttezza della decisione nel merito della gravata pronuncia».

Qualcuno dei nostri oggi rumorosissimi avversari sta cercando invece di far passare tale sentenza come un giudizio di merito sull’intera vicenda, come se le elezioni fossero state regolari. Non è così, e non c’è solo questo. Alla violenta ingiustizia subita dagli psicologi pugliesi – che hanno visto vanificato l’intero procedimento che ha portato a questa maggioranza e a questo presidente – si è aggiunta la beffa di avere un Ordine gestito da una maggioranza che ha fatto sfracelli di legittimità per conquistare una postazione, e poi lasciarla inerte e vuota: non c’è azione, non c’è rappresentanza, non c’è autorevolezza, non c’è ascolto.

AltraPsicologia continuerà la sua battaglia con la serenità e la determinazione che nascono da un sentimento e una necessità di giustizia e di legalità, elementi sostanziali di una professione per sua natura profondamente etica. Crediamo nella bellezza della nostra professione, crediamo nella sua assoluta rilevanza per le persone e per la comunità e per questo aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso, e che le psicologhe e gli psicologi pugliesi abbiano la rappresentanza che si meritano (quella che avevano voluto darsi già nel 2019, per la verità). Continuando le azioni di cultura e di politica professionale per le quali siamo nati, e che con piacere ogni volta facciamo.

 

Giuseppe Vinci

Coordinatore AP Puglia