Quale futuro per i centri antiviolenza in Campania?

Siamo ad un momento cruciale per il sostegno alle donne vittime di violenza in Campania.

Lo scorso aprile presso la sala giunta di Palazzo San Giacomo si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione dei centri antiviolenza della città di Napoli.
I centri in questione verranno gestiti dal Consorzio Terzo Settore (ente capofila), Co.Re, l’Associazione le Kassandre e l’Associazione Telefono Rosa di Napoli.

Molti gli interventi che hanno visto impegnati il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, la Delegata alle Pari Opportunità Simonetta Marino, l’Assessora Laura Marmorale e le dott.ssa Roberta Di Capua e Luisa Sannino in qualità di Coordinatrici dei Centri Antiviolenza.

“I cinque CAV e gli sportelli comunali – ha dichiarato Simonetta Marino – che prendono avvio in città presso le sedi municipali individuate, si configurano come spazi di ascolto e presa in carico delle donne che ne fanno richiesta, senza porre alcuna condizione se non quella di rispondere ad un bisogno di aiuto e di ricomposizione della propria vita. Uno spazio politico di donne che accolga e condivida, con la presenza di operatrici esperte, un percorso di fuoriuscita dalla violenza e il raggiungimento di quel grado di autonomia e di indipendenza economica che permetta loro di riappropriarsi della propria vita”.

Il Telefono Rosa di Napoli, con i suoi 10 anni di attività, era presente per dare con impegno e competenza il suo contributo, col fine ultimo di gestire un servizio che punti sempre più alla stabilità.
I luoghi dell’antiviolenza devono infatti rappresentare un riferimento costante per consentire alle donne vittime di violenza di potersi affidare, fornendo loro un servizio ben strutturato, professionale e mai improvvisato.

L’IMPORTANZA DELLA CONSULENZA PSICOLOGICA. La consulenza psicologica in questo specifico contesto deve porsi come obiettivo primario quello di lavorare con la donna per trovare insieme una soluzione che parta innanzitutto da una corretta analisi della richiesta. Una consulenza di questo tipo rappresenta un servizio fondamentale che ogni centro antiviolenza dovrebbe offrire per consentire ad ogni donna di poter acquisire una piena consapevolezza dei propri vissuti e di tutti quegli ostacoli, interni ed esterni, da affrontare nel percorso.
Ma non sempre tutto va come vorremmo….

SUPPORTO TOTALE: UN’ALTRA FORMA DI DIPENDENZA? Per anni l’idea di base nei centri antiviolenza è stata quella di offrire alla donna un supporto totale (idealmente 24 ore su 24!) ai fini di un empowerment sempre più difficile da raggiungere e che, nel tempo, ci ha spinto a fare le dovute riflessioni.

Il rischio infatti è di ricreare quello stesso rapporto di dipendenza dal quale la donna tenta di uscire, rischio concreto se non si creano giusti spazi di riflessione in cui far emergere la donna nella sua soggettività.
Non a caso in una ricerca pubblicata sulla Rivista di sessuologia (Riv. Sessuol. 2000, 24 (2), 164-180) viene evidenziato come gli strumenti utilizzati dai centri antiviolenza non sempre risultino funzionali agli scopi prefissati.

COME INTERVENIRE? Una prima proposta potrebbe essere quella di spostarci gradualmente da un approccio basato quasi esclusivamente sul sostegno ad un approccio più espressivo, che tenga conto della complessità che si cela dietro ogni relazione umana, che possa far emergere le singole difficoltà, sempre differenti, che accompagnano la donna vittima di violenza.

L’idea che c’è dietro è quella che vede l’intervento psicologico come prioritario “a prescindere” dall’identità femminile che oggi orienta gran parte del lavoro all’interno dei centri antiviolenza.
Il lavoro psicologico è fondamentale perché non crediamo che la violenza possa derivare solo dall’aver introiettato una visione socio-culturale di subordinazione.

Pertanto è fondamentale porre attenzione a non istaurare rapporti fusionali, senza confini, tra l’operatrice e la donna e a non considerare allo stesso modo tutte le storie di violenza.

In questi anni tante colleghe hanno acquisito esperienza in questo settore; qual è la vostra esperienza?