image_pdfimage_print

disposizione consiglio completo

Il Consiglio, previsto per le 15.30, si apre alle 16.15 con la presentazione ai consiglieri, da parte del Presidente Bozzaotra, del gadget da consegnare ai sindaci dei comuni aderenti alla Settimana del Benessere Psicologico in Campania. Si tratta di una pennetta USB. Ai consiglieri vengono inoltre consegnati degli inviti per la giornata di apertura, che prevede diversi interventi, tra cui una relazione della professoressa Arcidiacono riguardo il progetto “Psicologi with Porta Capuana”.

Al momento sono presenti: Bozzaotra, Piccirillo, Sarno, Terlizzi, Di Carlo, Caruson, Petrosino, Lepore, Del Forno.

Si passa a parlare dell’emergenza nel Sannio, con l’esposizione, da parte della consigliera Di Carlo, di alcuni interventi mossi nell’area del beneventano e di una prossima progettualità formativa rivolta a genitori e insegnanti nelle scuole della zona. È certamente una nobile iniziativa, e tutti ci auguriamo che possa contribuire alla risoluzione dell’emergenza e alla diffusione della cultura psicologica. Ma ci chiediamo: con quali risorse saranno attuati questi interventi? Ed ecco che prontamente ci giunge la risposta: grazie all’impiego di giovani volontari. E allora ci sorge un’altra domanda: com’è stata organizzata l’attività in modo da offrire davvero un servizio di qualità alla comunità? Sono stati adottati strumenti di formazione (attività di de briefing, assicurazione per i volontari, concertazione con la Protezione Civile etc.) per tutelare i volontari oltre che la popolazione? La psicologia dell’emergenza è una branca molto delicata del nostro lavoro… erano presenti colleghi qualificati? Quanto si è fatto affidamento invece su giovani colleghi ancora inesperti e sulla gratuità del loro impegno?

Veniamo comunque a sapere che l’Ordine ha fornito a questi giovani volontari dei badge per farli riconoscere.

Seguono applausi a scenovantadue minuti di applausina aperta, seguiti da una preoccupante gaffe del consigliere Del Forno che, entusiasta per l’encomiabile iniziativa, propone nientepopodimenoche di fare un comunicato stampa per diffondere la notizia. Peccato però che l’Ordine avesse già provveduto diversi giorni prima. E, purtroppo, torna la solita domanda che ci facciamo ad ogni consiglio (v. gaffe sul finanziamento dei progetti Expo) : ma i consiglieri, partecipano davvero alla vita dell’Ordine? Possibile che siano loro i primi a non sapere cosa fa l’ente che rappresentano?

Alle ore 16.30 si unisce al consiglio la rappresentante dell’albo B, Bellotti.

Viene notificata l’assegnazione di un incarico ad un avvocato per difendere l’Ordine in un ricorso.

Segue l’approvazione dell’iscrizione di nuovi colleghi all’albo. Si tratta di una formalità, in quanto i nominativi sono stati precedentemente controllati per accertare che abbiano tutti i titoli in regola; tuttavia, è brutto vedere che alcuni consiglieri che stanno in disparte a parlare tra loro debbano essere richiamati a votare qualcosa che non stavano neanche seguendo, affinché si possa raggiungere il numero legale per l’approvazione. Insomma, la solita sensazione di essere tornati a scuola.

Si parla poi dei colleghi inadempienti: coloro che non pagano la rata annuale di iscrizione da oltre 4 anni avranno 15 giorni di tempo dalla notifica per mettersi in regola, dopodiché saranno sospesi. Si tratta di circa 70 persone, soprattutto colleghi che lavorano da molti anni.

Alle 16.45 siedono al tavolo dei consulenti esterni, per discutere le modifiche apportate al regolamento interno. I presenti convengono sull’inutilità di leggere tutti gli articoli, visto che il regolamento è stato inviato a tutti i consiglieri con anticipo, e viene dato dunque per scontato che tutti lo abbiano letto. Speriamo sia davvero così. Si procede dunque direttamente con le osservazioni.

Il consigliere Del Forno introduce una perplessità sull’art. 4, che riguarda la maggioranza necessaria per la validità del voto consiliare. Il punto in esame è il seguente: “A maggioranza dei voti validi dei consiglieri presenti”. Il dubbio nasce quindi sulle diverse possibilità interpretative, in quanto alcuni ritengono che il regolamento permetta di far passare una mozione anche solo con 4 voti, mentre altri ritengono l’opposto. Il succo della faccenda è il peso che hanno le astensioni in fase di voto.

È un argomento delicato è importante, e qui infatti il dibattito si accende. Anche i consulenti non sono d’accordo tra loro, portando opposte considerazioni. In breve tempo si abbandonano i discorsi astratti per passare ad un turbinio di esempi concreti, in cui ognuno esordisce con qualcosa tipo:

3“Allora, siamo in 15, 7 si astengono, 3 votano a favore, etc etc.” con tanto di indicazione del numero con le dita.

Insomma, un po’ come quando si fa parte di una lunga tavolata e a fine cena non ci si trova col conto, e si rifanno mille volte le addizioni da capo.

Mentre la discussione si fa sempre più animata, alle 17.00 arriva la consigliera Ponticiello.

Il momento più alto del dibattito si raggiunge nel momento in cui il consigliere Del Forno chiosa con un “vabbè, ma tanto il problema non si pone perché c’è una maggioranza solida”. Risatina del consigliere, gelo del consiglio.

Il consigliere Caruson interviene a rompere l’imbarazzo proponendo di stabilire un quorum minimo per deliberare, ma la proposta è bocciata dal Presidente, che sottolinea il rischio che poi i consiglieri non si presentino e che “non possiamo fare niente”.

Dopo un’ora di confronto, si giunge alla rettifica conclusiva del punto, che ora recita “A maggioranza dei voti espressi dai consiglieri votanti.” Dunque le astensioni non sono considerate espressione di voto. Vale a dire che quando gli astenuti sono la maggioranza, il voto è nullo.

dubbi-perplessita-scelte-300x199Il nostro report è stato pubblicato con ritardo proprio perché abbiamo cercato di capire qualcosa in più su questo argomento. Del resto tutte le nostre richieste di avere il regolamento interno sono rimaste inevase.

Alle ore 17.45 arriva anche la consigliera Arcidiacono.

Ci stupiscono tutti questi ingressi scaglionati nel tempo, e ci sorge una curiosità: è previsto un minimo di minuti che un consigliere debba trascorrere durante un consiglio per ottenere il gettone di presenza, o basta anche fare una comparsata?

Si passa ad analizzare le osservazioni su un altro punto del regolamento, che riguarda l’assegnazione di incarichi straordinari non retribuiti. La consigliera albo B Bellotti interviene mostrando molte perplessità sul concetto di “lavoro non retribuito”, sostenendo la necessità di considerare sempre l’impegno di tempo a fini lavorativi come meritevole di una retribuzione. Le sue perplessità non vengono accolte dal consiglio, che liquida la questione piuttosto sbrigativamente, con l’emblematica chiosa finale della consulente che afferma sorridendo che “ci sono persone che accettano di lavorare gratis”, che è un po’ come dire che è inutile fare campagne di contrasto alla violenza sulle donne perché ci sono mogli che accettano di farsi picchiare dai mariti. (!)

Francamente restiamo anche noi perplessi, e siamo curiosi di sapere di che genere di incarichi si tratti.

Questo punto viene approvato a maggioranza, con l’unica astensione di Bellotti.

Dopo una pausa, i lavori riprendono alle 18.15, senza i consiglieri Lepore e Del Forno che sono andati via. Siamo molto colpiti da una consigliera in particolare che sollecita più volte i colleghi a riaprire i lavori, ma poi appena tutti rientrano e si siedono, si mette al telefono. Chi sarà? Ai lettori l’ardua sentenza.

Si procede stanziando gli incentivi per la segreteria per l’impegno organizzativo della Settimana del Benessere, che vengono definiti in 1000 euro complessivi da ripartire tra le segretarie secondo le presenze.

La consigliera Bellotti coglie l’occasione per rinnovare la sua convinzione che il lavoro debba essere retribuito, ottenendo la secca risposta del Presidente: “Il lavoro va retribuito. Il lavoro politico no.”

Siamo piacevolmente stupiti da quest’affermazione. Che i consiglieri abbiano rinunciato ai loro emolumenti? Siamo curiosi di saperlo.

Il Consiglio approva poi l’erogazione di ulteriori 2000 euro oltre quelli già precedentemente stanziati per l’organizzazione dell’evento del 25 novembre contro la violenza di genere. Anche in questo caso, l’unica astenuta è la consigliera Bellotti.

Infine, vengono destinati 500 euro come contributo per la realizzazione di un convegno ECM gestito dall’organizzazione “Terzo Millennio”, e altri 500 euro per contribuire ad un evento dell’Ordine dei Medici sulla violenza di genere.

Mentre una consigliera rientra dopo aver trascorso tutto il tempo dal suo arrivo fuori dalla sala consiliare, il Consiglio termina con una comunicazione sullo smaltimento di un mobiletto nell’ambito della destinazione del materiale obsoleto.

Insomma, ancora una volta abbiamo assistito ad un consiglio dove molte voci non si sentono affatto, dove quelle che si sentono non sono prese tutte in eguale considerazione, e dove l’unico elemento costante nel tempo è l’avallo del lavoro gratuito.