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Io volevo crederci: speravo che la politica professionale degli Psicologi fosse diversa da quella “sporca” dei nostri governanti; che gli Psicologi fossero in grado di gestire le loro questioni rappresentando gli interessi di una collettività in modo coerente con i principi della loro professione, pur portando posizioni differenziate.

Ho cominciato a capire che non sempre è così già sei anni fa, quando con un gruppo sparuto di colleghi ho fondato AltraPsicologia, ma ho creduto che non avremmo mai visto la nostra categoria scendere a confrontarsi sulle sue politiche con gli stessi strumenti di maldicenza gratuita, di uso del “fango” gettato addosso a chi non si allinea per ricondurlo all’”Ordine”, di uso di parte e asimmetrico dei mezzi di comunicazione di massa che tante volte abbiamo visto usare dei palazzi della politica nazionale.

Oggi, dopo la Newsletter dell’Ordine del Lazio del 7 aprile (vedi qui altri commenti), mi convinco che gli Psicologi non possono non assomigliare alla società in cui operano e che chi governa, ovunque governi, è spesso incline ad usare il potere che gli viene dalla rappresentanza per tentare di tacitare il dissenso.

L’Ordine del Lazio ha scritto ai suoi 16.000 iscritti in merito all’acquisizione in affitto di una nuova sede dopo avere tentato di far passare sotto silenzio questa decisione. A svelarla era stato Nicola Piccinini, fondatore anche lui di AltraPsicologia il 25 aprile (la Liberazione!) 2005, mandando una mail ai suoi contatti personali.

Nicola ha svelato il meccanismo anti democratico con cui questa decisione era stata assunta in prima battuta, in assenza della minoranza di Consiglio e con la poca, ambigua trasparenza che di solito caratterizza il governo dei despoti.

La riunione di Consiglio, dopo l’attivazione di AltraPsicologia, è stata riconvocata e i consiglieri della maggioranza di Cultura e Professione, la lista della presidente Zaccaria, hanno questa volta erto i loro muri di scudi per approvare a maggioranza il contratto d’affitto.

La presidente del Lazio scrive ora, e scrive solo per giustificare tardivamente la scelta di Cultura e Professione, apostrofando come “competitor” i colleghi di AltraPsicologia.

Dimenticando che alle nuove elezioni ordinistiche mancano quasi tre anni mentre AltraPsicologia da sei anni, incessantemente e senza ricoprire alcun ruolo di potere (mentre il presidente Zaccaria siede in Consiglio dell’Ordine del Lazio con incarichi pesanti da quasi quindici anni, più o meno da quando Berlusconi è sceso in politica!), propone la sua critica ad un sistema di gestione della Psicologia professionale – quello di “Cultura e Professione” nel Lazio – che ha lasciato fuori dal mercato del lavoro migliaia di colleghi, un sistema che sembra finalizzato solo a tutelare le rendite di posizione di chi alla professione è arrivato in epoche più facili mentre a coloro che si arrabattano per sopravvivere chiede “poco meno di 1 Euro in più” – un caffè, come nelle peggiori telepromozioni – per avere palazzi del potere più belli.

È sconfortante constatare che l’Ordine sente la necessità di informare i colleghi su questa vicenda solo a seguito della mobilitazione lanciata da AltraPsicologia: la News Letter dell’Ordine del Lazio sull’affitto della nuova sede sembra esistere in quanto esiste l’opposizione di Nicola Piccinini in Consiglio!

Così come è sconcertante constatare l’asimmetricità dello scambio: la Presidente invia 16.000 email agli iscritti all’Ordine su una questione che riguarda le scelte della sua parte politica e gli iscritti le ricevono “d’ufficio”, mentre chi fa opposizione può utilizzare solo i canali personali per diffondere le sue idee e di certo non accede all’indirizzario ufficiale dell’Ordine.

Sembra di confrontarsi, anche tra gli Psicologi, all’uso di parte di mezzi di informazione che dovrebbero essere neutrali in quanto afferenti all’istituzione in sé (le email degli Psicologi iscritti all’Ordine, in questo caso), un po’ come accade per i TG della televisione pubblica (Minzolini docet) in questa epoca di decadenza del costume politico.

La collega Zaccaria dovrebbe sapere bene, poi, nel merito della vicenda, che non è questione di essere in centro o in periferia ma che, in termini di accessibilità, una nuova sede dell’Ordine è preferibile sia vicina alle fermate della metropolitana* piuttosto che ai palazzi rinascimentali; che un Ordine regionale di 16.000 iscritti, nel 2011, dovrebbe essere in grado di incrementare servizi via web che abbattano le necessità di spostamento e l’occupazione di spazi; che a scelte di palazzi nobili potrebbero contrapporsi scelte di fruibilità adatte anche a chi non vive nel centro di Roma (come, guarda caso, invece capita ad alcune delle cariche dell’Ordine del Lazio) ma anche a chi è costretto a raggiungere la sede dell’Ordine da Viterbo o da Frosinone, piuttosto che da Rieti o Latina o anche solo dalle periferie della capitale.

Io, comunque, volevo crederci … e credo ancora che un’AltraPsicologia è possibile.

Felice Torricelli

*: da Termini per arrivare a Lungotevere dei Vallati (nuova sede dell’Ordine) con i mezzi pubblici, di sabato pomeriggio, ci vogliono 35 minuti, secondo l’ATAC, (http://atacmobile.it/atacmobile.php?startaddress=piazza+dei+cinquecento&startplace=Roma&stopaddress=lungotevere+dei+vallati&stopplace=Roma&Submit=Calcola&service=percorso&action=submit&nav=2&mezzo=1&opzioni=0&day=09&month=04&year=11&hour=17&min=17). A piedi ce la si cava in 39 minuti di buona lena ma almeno si risparmiano i biglietti di metro e bus.