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Che cosa sono, come si origina nel sistema sociale contemporaneo, com’è possibile fermarle e creare una cultura della trasparenza? Esistono strutture di solidarietà o rimedi per chi le subisce?

La definizione di assunzione abusiva , affine a quello di Parentopoli acquista il suo significato nel momento in cui un incarico pubblico si realizza nei confronti di chi in quel momento non ha titolo legittimo di essere assunto con retribuzione , né il diritto a scavalcare gli altri. La violazione consiste anche nel comportamento dei soggetti che a conoscenza del fatto omettono di denunciare o di combatterlo a viso aperto questo fenomeno sociale.

Essa, come frutto della prepotenza e del qualunquismo, e non certo di un sistema democratico , in qualunque modo avvenga, per effetto di leggi o delibere approvate ad personam ,è grave perché genera sfiducia nelle istituzioni, nei partiti, nei confronti dei soggetti della politica, veduti come distanti e solo interessati ad occupare le poltrone, talvolta sfociando in non isolati casi di “depressione individuale o collettiva, di cui l’astenzionismo alle elezioni è solo uno degli esiti di chi è spinto al perseguimento delle soggettive scelte personali o ideali. Se fisiologica in un sistema privato, non lo è in uno Stato democratico se lede diritti fondamentali dei cittadini e condiziona le scelte di vita degli stessi. Le assunzioni abusive sono un vero e proprio reato perché oltre al torto che è fatto a chi il Santo in paradiso non l’ha , portano al pervertimento dei costumi e degli animi più deboli.

Tale assunzione, come tutte le altre forme di abuso, trasforma la società perché degrada i costumi, i valori, e vanifica i sacrifici , producono ferite di chi magari spende tanti anni della propria vita negli studi o ha fatto la scelta di vivere nella legalità. E’ un male che infetta la politica, le leggi, le amministrazioni, le istituzioni, la cultura, la famiglia. E’ degeneratrice di effetti antisociali che probabilmente ancora nessuno è in grado di considerarlo come tale e può essere pericolosa, quando insieme con altri fattori negativi, forse anche riconducibili a una storia personale, genera sentimenti d’ingiustizia,delusione, impotenza, voglia di fuga o ribellione in chi ha perduto il lavoro o lo cerca e non riesce a trovarlo .

Il legislatore, a quanto pare, non ha prodotto norme più specifiche ai fini dell’individuazione dei soggetti responsabili, per le inerenti e conseguenti applicazioni penali e sanzioni amministrative.
A tutti noi spetta allora denunciare e combattere tali costumi: rimanere senza lavoro solo perché non hai un amico, non può essere una chance per rimettere in discussione la propria vita nel tentativo di superare il senso di fallimento, tacere può significare diventare inconsapevoli complici di una trasformazione sociale che va verso altre direzioni.

In Italia dove non si fanno più concorsi, l’assunzione abusiva è un fenomeno molto diffuso e radicato e continua a essere in forte espansione per le politiche o gli inciuci di chi ci governa . Tutti sanno che è illegale ma non c’è lotta contro questa forma di abuso.

L’assunzioni abusiva non è certo un fatto spontaneo, bensì un atto realizzato in concorso tra due o più persone, uniti da una volontà cosciente e libera che si perverte senza fine, ed è perciò contraria allo sviluppo di un sano Stato sociale.

E’ progettata da molti e fruita da tanti, per interessi di potere politico e finanziario, obbligando le parti che ne fruiscono con i vantaggi, a collaborazioni non soltanto poi anche compromettenti per sé , assetati di onnipotenza o asserviti alla schiavitù, ma producenti compromissioni morali e perdita di valori sociali.

Se questa riflessione è verosimile mi domando allora quale dovrebbe essere il comportamento del cittadino desideroso di una strutturazione sociale “solida” e di una rappresentanza politica affidabile?

Che cosa possiamo suggerire ai giovani di imparare nella vita per entrare nel mondo del lavoro?

Che cosa dovrebbero fare quelli che non hanno più l’età per cambiare il proprio sistema di valori?

Quale può essere la protezione sociale delle persone senza santi in paradiso?

E infine a chi è demandato il compito della “rieducazione” in carcere, s’intende, a quale regole sociali deve conformarsi per non diventare complice di un inganno?

Queste domande sono disarmanti ma lasciarle senza risposta sarebbe drammatico, perché potrebbero essere all’origine di altri fenomeni da quelli apparentemente meno gravi, come la fuga dei cervelli a quelli più estremi delle “mine vaganti” ; suicidio, omicidio , quando le “mine” in questione in un individuo o in un gruppo “implodono” somaticamente o esplodono” in ambito sociale.(Teoria delle mine vaganti di Andrea Seganti).

Un’azione come quella degli spari di Palazzo Chigi , che molto probabilmente è riconducibile a una storia personale, potrebbe avere questa spiegazione , pur se non sarebbe infondato andare a vedere cosa è accaduto nella storia di questa persona.

Tuttavia la disattivazione urgente di queste mine forse non spetta solo agli esperti della psiche ma anche a un oculato legislatore e a una classe di politici sani.
Se queste riflessioni non sono troppo fantasiose, è anche bene che non si tengano nascoste per troppo tempo, anzi al contrario è utile che si diffondano per andare verso altre direzioni per evitare di creare altre forme d’abuso e l’innesco di altre mine vaganti qualunque forma assumano.

Fortunatamente in condizioni più favorevoli c’è anche chi riesce a far finta di essere allegro e a suonare la chitarra o il piffero sotto la metropolitana per vivere!

Di Daniela Teresiteresid@tiscali.it psicologa, psicoterapeuta, esperta in ambito penitenziario