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Cara/o collega, alea iacta est, il dado è tratto… AltraPsicologia ha deciso di lanciare l’Osservatorio Tutela & Deontologia dello Psicologo. Per un’efficace lotta all’abusivismo e un’etica deontologica !

L’idea è semplice: vogliamo coinvolgere l’intera base di colleghi/e in un’operazione di tutela “dal basso” senza precedenti per la Psicologia italiana.

Sarà un presidio permanente per far emergere pubblicamente tutte quelle pratiche illegali che minacciano in primis l’utenza psicologica, contribuendo a offuscare, disinformare e confondere l’immagine della psicologia come professione.

Come funzionerà l’Osservatorio Tutela & Deontologia

  • Un Forum di segnalazione e confronto, aperto a tutta la comunità professionale, dove poter discutere, confrontarsi e informarsi.
  • Vogliamo promuovere attivamente la cultura della “consapevolezza legale” mediante la condivisione, la divulgazione e la lettura critica di tutte le normative che riguardano la professione di Psicologo. Ci sono, usiamole! Per usarle dobbiamo conoscerle.
  • Nel forum saranno presenti i singoli referenti regionali AP con i quali sarà possibile interfacciarsi concretamente per la segnalazione di casi di abusivismo e per tutte le iniziative comunicative e informative.
  • AltraPsicologia si prenderà l’onere di tradurre le segnalazioni in azioni concrete di tutela interfacciandosi a sua volta con gli Ordini competenti per territorio.

Cosa non vogliamo fare

La fine di “al lupo, al lupo” della favola di Esopo. L’osservatorio non è uno “sfogatoio” delle frustrazioni personali o professionali. Ad esempio, per segnalare un caso è necessario avere delle prove concrete. Nella sezione documenti (“File”) e attraverso lo scambio sul forum tutti i colleghi potranno acquisire conoscenze reali di quali sono i diritti, i vincoli e le possibilità concrete per tutelare la nostra professionalità.

Perché lo abbiamo fatto?

Una semplice e lapalissiana ragione su tutte: ci troviamo costretti a vicariare la criticabile assenza dei nostri rappresentanti presso gli Ordini professionali che, con rare eccezioni, hanno espresso sino ad oggi un nobile menefreghismo nei confronti delle tante figure di pseudo-professionisti che con termini più o meno fantasiosi di fatto svolgono abusivamente l’attività di consulenza psicologica o di formazione in ambito psi.

Serve qualche esempio sull’ultima frase?

  1. Con l’approvazione della legge 4/13 che disciplina le associazioni di natura privatistica – a causa della fievole reazione del CNOP e degli Ordini regionali – è passata l’idea che il counseling e altre professioni-pseudo-psi siano state riconosciute dallo Stato. Nulla di più falso! Dal punto di vista legislativo nulla è cambiato per la nostra professione. Rimane inibito “l’esercizio delle attività professionali riservate per legge a specifiche categorie di soggetti”, per cui chi non è psicologo ed esercita le attività riservate per legge agli psicologi, anche se si facesse chiamare “sustainer mentale” e si foss’anche organizzato nella fantasiosa “associazione dei sostenitori di sentimenti”, continua a commettere un abuso della professione di psicologo.
  2. Il referendum sull’art. 21 del nostro codice deontologico, fortemente voluto e promosso da AltraPsicologia, ha fatto sì che la formazione di abusivi ad opera di colleghi “inconsapevoli” o con un DFC (disturbo da formazione compulsiva… al primo che capita) sia sanzionabile per quello che è: un grave illecito deontologico, in barba alla salute pubblica e al rispetto dei colleghi. Ci aspettavamo un cambiamento di rotta: Ordini che iniziassero a richiamare puntualmente i colleghi “forma-counselor-a-tradimento”. E invece, il silenzio!
  3. Dopo tanto parlare, finalmente il CNOP ha pubblicato il documento sugli Atti Tipici del professionista Psicologo. Anche questo documento, fortemente voluto e promosso da AltraPsicologia, ha specificato come la Prevenzione, la Salute e il Benessere Psicologico siano competenze psicologiche esclusive. Ebbene? Il silenzio anche questa volta. Anzi, oltre al danno, la beffa: il CNOP ha esplicitamente chiesto a tutti i colleghi di non divulgare il documento. Non fossimo psicologi, sarebbe roba da abuso di neurolettici.

Per modificare questa grottesca situazione crediamo sia arrivato il momento di coinvolgere l’intera base di colleghi/e che amano la nostra disciplina e che hanno fatto sacrifici per poterla esercitare.

Riteniamo che il futuro della professione sia a una svolta epocale, agire ora o assistere al graduale annacquamento della Psicologia italiana.

Come AP siamo anche convinti che, a discapito di quanto fatto sino ad oggi, un’AltraTutela sia ancora possibile.

 

ISCRIVITI ADESSO ALL’OSSERVATORIO SU TUTELA E DEONTOLOGIA DELLO PSICOLOGO!

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