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“Che fare quando neppure i massimi dirigenti del sindacato vogliono essere accostati alla loro sigla? Possibile che perfino l’Aupi prenda le distanze da se stessa?..”

 

Una scaramuccia verbale davvero paradossale quella che ha concluso i lavori per concordare i contenuti del confronto tra i candidati dell’Ordine lombardo che si terrà l’11 Gennaio, organizzata dall’Ordine stesso, e che per la prima volta darà visibilità alle proposte di tutti.

E’ andato tutto liscio, contenuti, modalità, tempi… tutto fino alla fine, quando il segretario regionale AUPI Salvatore Zavaglia insiste per fare togliere una parola dalla newsletter OPL che annuncerà l’evento. Ne nasce una buona mezz’ora di discussione sempre più concitata.

La parola, riferita alla lista Psicologi Assieme, non è però stranamente un insulto…. è semplicemente l’indicazione che la lista è quella “sostenuta da AUPI“.

“Ma il vostro programma non compare ufficialmente sul sito AUPI Lombardia?”

“Ma la maggioranza dei candidati non è iscritta ad AUPI?”

Risposte affermative.

Si, ma non lo devi scrivere” – sostiene Zavaglia – Come fosse una vergogna, un segreto inconfessabile, il segretario vuole se non estirpare il legame, pur esistente e profondo con il sindacato, almeno renderlo occulto, invisibile, la sigla è nuova, tutto è nel volantino, fine.

A me come presidente OPL il sostegno di AUPI, nome storico della politica professionale pare un’informazione, gli dico, importante, da dare ai colleghi che non conoscono Psicologi Assieme, sigla del resto comparsapoche settimane fa e su cui nel pronunciarla più volte inciampa lui stesso, dovendo ancora farci, presumibilmente,l’abitudine.Lo informo che non toglierò l’inciso.

Ma se l’informazione è veritiera qual è il problema? Cosa c’è di male nell’essere sostenuti da AUPI, specie se ciò è vero? E’ forse qualcosa di cui oggi ci si dovrebbe vergognare? La lista vuole forse prendere le distanze dal sindacato? Magari hanno litigato, mi dico, capita.

Dice di no, Zavaglia, ma ribadisce che sono scorretto -non capisco tuttavia perché visto che riferisco il vero e che il vero non è un insulto. Mi dice, inoltre, che hanno buone probabilità di vincere, e molti gruppi che li appoggiano. Non ne dubito, rispondo, e gli faccio i complimenti, pur avendouna diversa impressione sull’esito di queste elezioni.

Chela vicenda del palazzaccio di Via Stamperia su cui le indagini proseguono e le elezioni siciliane su cui pende un ricorso e una segnalazione alla Procura abbiano il loro peso quando si tratta di andare alle urne? Chi sa, ma questo basta ad un segretario regionale per insistere così tanto per cancellare il nome del proprio gruppo di riferimento?

E però va così a finire che le mille facce che AUPI assume rischianodi creare altra confusione, occultando la propria reale appartenenza[1], un fumus che certo bene non farà a nessuno. Intanto, prendiamo atto che il nome Aupi non sembra piacere più molto neppure all’Aupi.

 


[1] Le sigle AUPI si chiamano: Psicologi Assieme (Lombardia), Psicoeuropa (Friuli), Lo Psicologo ci sta a cuore (Marche) e altrove… scoprilo tu, può essere un nuovo gioco per la sera di Capodanno.