Nonostante le casse piene e soldi in abbondanza, l’Ordine della Lombardia aumenta a 150 euro la quota d’iscrizione. Noi di AltraPsicologia non siamo d’accordo ma la maggioranza dei consiglieri si accoda al Presidente che racconta di “dinamiche di azioni”.
Come ogni inizio d’anno i giornali ci riportano gli aumenti del 2016: luce, gas, autostrade ecc. Quest’anno gli psicologi della Lombardia devono registrare un nuovo aumento: la quota di iscrizione all’Ordine.
La notizia non finisce sui giornali, ma a ben vedere se è stato contestato che i pedaggi autostradali sono aumentati mediamente dello 0,86% senza alcuna giustificazione, noi di AltraPsicologia cosa dovremmo dire di un rincaro del 7,1% della quota di iscrizione all’Albo?
Questo aumento significa che, confrontando il dato con un’inflazione generale allo 0,1%, tutti i consiglieri, tranne quelli di AltraPsicologia naturalmente, hanno approvato un aumento della quota di iscrizione all’Ordine superiore a 71 (settantuno) volte l’inflazione.
Ma non finisce qui. Lo scorso anno, avendo visto dai dati che generalmente uno psicologo o una psicologa ci mette in media 5 anni per avere un reddito decente, è stata estesa la riduzione della quota di iscrizione da 3 a 5 anni.
Bene, come non detto, si torna indietro, la riduzione della quota sarà solo per i primi 3 anni. Quindi, psicologi e psicologhe, muovetevi ad avere uno stipendio decente, avete tre anni di tempo.
Eppure il nostro Ordine non ha bisogno di maggiori introiti, i soldi sono più che abbondanti per la tenuta della struttura e per le attività.
Nel 2015 erano preventivati introiti dalle quote per circa 2milioni di euro ora nel 2016 ne entreranno circa 370mila in più.
Ma sono tutti impazziti? No, se pensiamo che la quota minima è stabilita dal Consiglio Nazionale e che quest’anno l’ha aumentata da 140 a 150.
Ok, in Lombardia dobbiamo adattarci. Peccato che nel Consiglio Nazionale siede il Presidente dell’Ordine della Lombardia e a quanto pare non ha fatto nulla per impedire l’aumento. Lo stesso ha dichiarato di aver votato favorevole all’aumento perché “in quel contesto, il mio voto era legato a una dinamica di azione e di opportunità politica…”.
Certo, ora è tutto chiaro, pare che il nostro Presidente più che pensare a rappresentare le psicologhe e gli psicologi della Lombardia sia vincolato dalle dinamiche di azioni e le opportunità politiche. Incassata la risposta del Presidente, abbiamo espresso il nostro disaccordo e ci saremmo aspettati che la nostra controparte fosse della nostra stessa opinione. E invece no, tutti d’accordo tranne un astenuto. Così ecco l’aumento.
Ci voleva proprio, non sapevamo più come arrivare a fine mese, ora oltre alla Casa della Psicologia possiamo anche permetterci di acquistare un trilocale a Milano: l’appartamento della psicologia.
Mentre aspettiamo che ci giunga a casa il bollettino da 150 euro anziché 140, possiamo scegliere di:
- ricorrere alla mindfulness per stare meglio;
- inserire la modalità “piove governo ladro” e lamentarci continuamente;
- cercare di venderci da soli la quota all’Ordine dicendoci ogni mattina “sono solo 41 centesimi al giorno, neanche un caffè”.
Grazie ai 10 euro che pagheremo in più, ora abbiamo un buon esempio delle “dinamiche di azione”.
Hai dimenticato un’altra opzione: quella di non pagare più per che come me è iscritto da otto anni all’ordine, non ne ha mai tratto benefici e non ha trovato lavoro come psicologa!
Mi sa che questo è l’anno buono per non pagare più l’ordine che sa solo prendere!
Ciao Roberta,
Non è possibile non pagare più l’Ordine ma per non pagarlo è possibile disiscriversi. Nel momento in cui non sei più iscritti però, non sei più psicologa e non puoi svolgere alcuna attività da psicologa altrimenti commetteresti un reato. Sicuramente uscirai dalla comunità professionale. In realtà l’Ordine Lombardia eroga servizi, webinar e organizza incontri. Il problema reale, sollevato dall’articolo, è che l’aumento non è giustificato da nessuna spesa aggiuntiva! Lo scorso anno ci siamo permessi la Casa della Psicologia in pieno centro a Milano e tutte le attività legate a expo e la copertura finanziaria è stata più che sufficiente.
Non si capiscono le motivazioni dell’aumento, questo è il problema.
che succede se uno non paga la quota?
Ciao Giovanni,
se non paghi la quota sei “sospeso” dall’Ordine. Per essere riammesso devrai pagare tutte le quote arretrate. Inoltre, l’importo è comunque dovuto, quindi riceverai prima solleciti e poi interverrà un istitituto di riscossione crediti.
Non sono più giovane, ho un ottimo curriculum accademico e professionale e ho sempre lavorato come formatrice in ambiti nei quali essere psicologa rappresentava un valore aggiunto. Avrei potuto non mantenere l’iscrizione all’Ordine professionale in quanto ininfluente per il mio lavoro. In ossequio alla coerenza e all’etica ho pagato per anni senza trarre il benché minimo beneficio dall’iscrizione all’Ordine e alla Cassa, specie quando i versamenti superavano i miei modesti introiti. In un periodo di difficoltà e di riduzione degli orizzonti lavorativi specie per i giovani colleghi e colleghe, l’aumento della tassa di iscrizione mi sembra un’operazione riduttivamente merceologica. Cui prodest? Penso che seguirò il suggerimento della collega Roberta.
Ciao Maria Carla,
Come ho scritto a Roberta se non vuoi pagare l’ordine devi disiscriverti altrimenti diventi morosa e l’Ordine deve procedere al recupero crediti.
Ciao
è scandaloso. già ci si mette una vita per trovare lavoro in generale, trovarlo come psicologo è quasi utopico, a meno che uno decida di fare investimenti decisamente onerosi oppure mesi e mesi sfruttato e sottopagato (o addirittura non pagato) facendo tirocini & co.
quest’anno non ho fatto in tempo, ma dal prossimo anno sicuramente i miei di soldi non li vedranno più.
manderò la mia richiesta di cancellazione dall’albo.
Tanto all’occorrenza potrò iscrivermi nuovamente perchè comunque gli esami di abilitazioni sono stati sostenuti, superati e non hanno scadenza.
Invece di agevolare i propri iscritti tutte queste istituzioni( o meglio chi ne è a capo) guarda i propri interessi senza curarsi degli altri a cui dovrebbe pensare.
Anche io pago la quota annuale da anni, ma non esercitando la professione di psicologa, inizio a non vederne più il senso. Anche perché i servizi altri di cui usufruisco facendo parte dell’Ordine sono pressoché nulli.
Leggo sul sito della possibilità di cancellazione.
Pensando al 2017 è già tardi per scegliere questa opzione, dato che si sarebbe dovuto procedere entro il 30/11/2016.
In ogni caso, resto perplessa da questa frase, estrapolata dal sito OPL:
“è comunque possibile iscriversi di nuovo all’Ordine seguendo le stesse modalità della prima iscrizione. L’iscrizione precedente non viene conteggiata ai fini dell’anzianità di iscrizione all’Albo”. Insomma…non mi sembra corretto. Penso che al posto di una cancellazione sarebbe più corretto offrire la possibilità di una “sospensione”. Non capisco perchè quanto versato precedentemente debba essere annullato.
Questo potrebbe diventare importante nel caso di partecipazione a concorsi dove l’anzianità di iscrizione risulta rilevante.
In ogni caso, ho due dubbi:
– Non è che poi un giorno si inventeranno che nel caso di chi si è cancellato e decide di iscriversi di nuovo, visto che è venuto a mancare l’aggiornamento professionale, si debbano ri-verificare conoscenze e competenze? Leggo sul sito che non è così…ma non mi sorprenderei di leggere un giorno che le cose sono cambiate…
– Inoltre non mi è chiaro, ma nel caso di nuova iscrizione, le quote non pagate negli anni di cancellazione, non si “recuperano”, corretto?
Grazie!