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Le malelingue hanno sempre ciarlarlato a vanvera, il problema è quando gridano bugie ai quattro venti!! Vogliamo darti, nella più totale trasparenza, tutti i chiarimenti del caso. Seguici 🙂

Come tutti ben sappiamo, a gennaio non è stato raggiunto il quorum necessario per l’elezione del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Psicologi. Le conseguenze sono state le più disparate.

Dentro OPL sono scaturite attività istituzionalmente precarie, tra cui delibere nate come esplicitamente e scientemente illegittime – e quindi inapplicabili -, consigli con numeri legali mancanti e servizi di base che è diventato difficile garantire.

Al di fuori di OPL, la violazione dei doveri di rispetto, lealtà e di colleganza previsti anche dall’articolo 33 del Codice Deontologico è ormai divenuta prassi quotidiana, e purtroppo ci si trova di fronte a ipotesi serissime di veri e propri reati commessi nell’ambito di questa campagna. Il prolungamento certo estremo della campagna ha prodotto uno svilimento della stessa ad un livello di conflittualità mai visto.

AltraPsicologia ha varato a gennaio un preciso codice di autoregolamentazione decidendo di vietare per tutta la campagna a tutti i candidati qualsivoglia attacco ad personam, proprio al fine specifico di evitare il degrado cui stiamo assistendo.

Si è fatto di tutto per evitare di arrivare a fare denunce, ma la sequela di insulti e di falsità è ormai tale da parte di alcuni esponenti o sostenitori del gruppo Professione Psicologo da impedire altre soluzioni.

E a questo punto si sono resi necessari alcuni chiarimenti legati a strumentalizzazioni da campagna elettorale che rischiano di produrre confusione. A seguire.

 

Sentenze

La sentenza Mieli è stata citata in questi giorni come esempio di accanimentogiudiziario. Si trattava in realtà di un mero atto dovuto, in cui OPL ha agito sentito il parere del Consiglio Nazionale: una persona con un titolo di studio estero che il Ministero ha riconosciuto valido per fare la psicoterapeuta ma non per fare lapsicologa. Poiché per legge in Italia questo è impossibile,l’unica strada era far decidere all’autorità giudiziaria.
Le sentenze più importanti di questo anni sono invece state favorevoli alla tutela della professione: penso certamente alla Zerbetto, una sentenza chiave per la psicologia, in cui il Giudice ha respinto la pretesa degli esponenti di potere insegnare tecniche psicologiche ai counselor. Pretesa ampiamente appoggiata dal consigliere Barracco. Della sentenza si può riportare questo estratto: “il pensiero è libero ma non l’esercizio della professione“.
Altra vittoria di questi ultimi anni ha riguardato il tema della psicoanalisi. La sentenza di cassazione 14408 del 2010 è stata seguita da altre e ha reso definitiva questa massima: “mentre i caratteri della psicanalisi sono specialissimi, non possono ravvisarsi ragionevoli dubbi circa riconducibilità della psicanalisi alle psicoterapie in ragione del fine propriamente terapeutico della stessa“. Come dire, la psicanalisi non può essere esercitata da chiunque, ma richiede l’abilitazione alla psicoterapia.
Oltre a queste sentenze Opl in questi anni ha lavorato per la revisione dell’articolo 21, votato favorevolmente dall’87% dei partecipanti al referendum e per la redazione degli atti tipici della professione di psicologo.

Solo cinque sono state invece le denunce per esercizio abusivo a fronte di quasi seicento segnalazioni: non credo si possa dire che sia stata una politica dissennatamente giustizialista.

 

Lo psicologo in ambito di riabilitazione

Lo psicologo è e rimane obbligatorio nell’accreditamento delle strutture riabilitative. La delibera 1520 del 2014 non introduce da questo punto di vista significative differenze. È stato confermato dalla regione stessa che la novità si deve al recepimento del documento prodotto da Opl nel dicembre 2013 su richiesta diretta del presidente della Commissione Sanità della Giunta regionale lombarda. Nonostante le ambigue informazioni circolate in questo senso, il dottor Riccardo Bettiga e Dott. Fabrizio Pasotti non hanno mai partecipato ad alcun tavolo di lavoro in regione Lombardia su questa materia, né è venuto da loro alcun tipo di apporto significativo al raggiungimento di questo risultato.Anche la Dottoressa Inzaghi si è affannata ad esprimere dubbi a ad adombrare un presunto “disinteresse” di OPL per la NP. OPL ha approvato per ben quattro anni un solo gruppo di lavoro su un ambito specifico: e questo è stato proprio la neuropsicologia. Membro proponente e da sempre presente: Inzaghi. Quando il gruppo critica OPL fondamentalmente critica dunque… se stesso!Paradossi da campagna elettorale anche questi.

 

Evento Recalcati del 12 aprile

Massimo Recalcati sarà presente il giorno 12 aprile ad un evento organizzato interamente con fondi privati e grazie all’impegno di AltraPsicologia. E’ nota la condivisione e l’amicizia anche personale tra lui e il nostro ordine professionale. Del resto Recalcati non ha certo bisogno di promozione o di presentazioni, non ci sono iscrizioni all’evento e la newsletter dell’Ordine ha da tempo annunciato l’impossibilità di realizzare l’iniziativa come istituzione durante il periodo di proroga. Dispiace di apprendere dell’esistenza di un tentativo da parte del gruppo Professione Psicologo di boicottare l’evento; la nostra speranza è che chiunque si presenti lo faccia perché interessato, anche alla luce del fatto che si prospetta davvero un momento culturale fuori dell’ordinario.

 

Le querele per diffamazione del presidente dell’Ordine

Sfortunatamente la campagna elettorale si è trasformata ormai da diverse settimane in una campagna diffamatoria. Se già alla prima tornata avevamo dovuto constatare l’incapacità di alcuni candidati e di sostenitori di differenziare la legittima critica dall’insulto, in questa seconda tornata siamo arrivati a situazioni insostenibili. “Eppure siete psicologi”… mi dice il legale che vede le affermazioni che vengono elevate contro di me.

Avere semplicemente ottemperato – forse per la prima volta –al dovere di operare con serietà e misura per la tutela della professione, ha prodotto attacchi personali che sono arrivati a paragoni con il nazismo, con il fascismo, evocazione di dittatori come Pol Pot o Stalin oltre a una sequela di falsità su cose mai dette o mai fatte e ingiurie di vario tipo in genere, fino ad inviti rivolti al Presidente a “farsi riparare” o “sottoporsi a trattamento sanitario obbligatorio“.

Il limite di questi comportamenti è il rispetto della persona e della dignità cui tutti noi abbiamo diritto, a prescindere dalle campagne elettorali in corso e dal tentativo di alcuni di salvare i propri scranni. L’unica difesa di fronte agli inviti caduti nel vuoto a fermare una simile scriteriata campagna diffamatoria non può che essere la segnalazione dei comportamenti ritenuti illegittimi all’autorità giudiziaria. Si tratta, inutile dirlo, di un’estrema ratio che si sarebbe voluto e che si è tentato in tutti i modi di evitare.

 

Il fumetto “il finto psicologo”

Si tratta di uno strumento alternativo al consueto opuscolo e che è stato distribuito in molte farmacie della nostra Regione. Il fine? …evitare che persone con poca esperienza o conoscenza dei dettagli della nostra professione possano incappare in pericolose situazioni di abusivismo professionale. È unoggetto di facile e agile lettura, semplicemente un mezzo per diffondere cultura della salute e prevenire abusi e illeciti. Oggi, purtroppo, il cameo autoironico di un poliziotto che avrebbe fattezze simili a quelle del presidente, (mentre all’interno del fumetto altri volti sono stati “prestati” al disegnatore da alcuni consiglieri) va ad accrescere l’elenco di strumentalizzazionidi questa campagna elettorale.

Rimane il fatto che quella del finto psicologo è stata l’unica campagna mai realizzata ad oggi di prevenzione dell’abusivismo psicologico rivolta a cittadini.