La professione si ispira al grande cinema

Tra il 2009 e il 2013 i candidati si sono ridotti da 61 a 39. Cosa significa? Che c’è una lista che ha governato OPL, AltraPsicologia, c’è l’Aupi in difficoltà dopo Stamperia e la vicenda delle elezioni siciliane, e c’è l’unica lista davvero “contro”: Professione Psicologo.

Già, ma contro … a cosa? Per saperlo non basta guardare i candidati.

Come Norman Bates in Psyco di Hitchcock, alcune liste possono avere più personalità, e questa è un po’ così. Hanno raggruppato quasi tutti coloro con i quali OPL ha avuto una contrapposizione nel corso degli anni, un litigio, una scaramuccia. E con chi abbiamo “litigato” in questi anni? Con il mondo dei sedicenti “riparatori” di omosessuali, con i formatori di counselor e con tutti i nostalgici di una politica professionale fatta di molte commissioni e pochi progetti. Gente diversa, diversissima.

Cerchiamo di capire.

Stefano Gheno annuncia la sua candidatura con un attacco frontale all’Ordine. OPL è stato per lui “ordine gendarme, autoreferenziale e incapace di dialogo“. Si riferisce, crediamo, al contributo importante che è stato dato alla tutela della professione con l’adozione di linee guida per il contrasto dell’esercizio abusivo e forse anche al nuovo articolo 21, votato dall’87% dei colleghi, ma da lui osteggiato.
Nel 2013 ha proposto un suo progetto, al suo quarto anno di consiglio, progetto che però non è stato realizzato. Stefano si ricorda per le frequenti critiche ad alcuni progetti validi, e per essere riuscito a giustificare alcune affermazioni di un collega segnalato per avere avallato terapie tese a “riparare” gli omosessuali.

E’ stato forse il più lontano dall’idea di Ordine che abbiamo proposto in questi anni.

Nessuno si sarebbe aspettato che Stefano, professionista riconosciuto nel suo settore e oberato di impegni, politicamente già impegnato nella Compagnia delle Opere, si ricandidasse. Luca Longo, suo amico e sodale, ha votato in modo identico a Stefano in Consiglio il 96% delle volte. E come lui, non ha coordinato alcun progetto, ma, come lui si ricandida.

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Una voce dissonante è più che legittima… ma ecco la posizione opposta! Per la stessa lista, si candidano Luca Mazzucchelli e Riccardo Bettiga, che descrivono OPL sul sito parlando in prima persona plurale, come se il programma di AP che ha trasformato l’Ordine fosse il loro. Hanno davvero dato un grosso contributo alla gestione dell’Ordine, tanto che il primo detiene il record assoluto dei progetti gestiti in proprio, ben 13, è noto e apprezzato per i suoi video e webinar e il secondo è subentrato come entusiastico e valido tesoriere. Eppure sullo stesso sito altre penne lasciano intendere che OPL avrebbe consentito a Consiglieri di violare il codice dei contratti… ma lo hanno chiesto al tesoriere, loro candidato e amico?

Ed ecco il secondo punto
La critica del Dottore Gheno è ad un ordine gendarme e incapace di dialogo. Con chi?

La lotta di OPL in questi anni è stata contro l’abusivismo.

Questo ci porta all’altro versante scottante, la tutela della professione. Altro contrasto, perché mentre Riccardo Bettiga ha partecipato ai lavori della tutela, tanto da candidarsi con entusiasmo alla direzione di un possibile gruppo di lavoro in quell’area, oggi PP, in un vero e proprio patto faustiano, ha deciso di accettare volentieri il sostegno del mondo del counseling. Non solo la frase di Gheno sembra strizzare l’occhio alle cosiddette “nuove” professioni, ma Barracco, i suoi sodali e forse lo stesso Riccardo Zerbetto hanno già dichiarato dove andranno i loro voti, i voti di quelli che da sempre sono contro la legge Ossicini e contro gli articoli del codice deontologico che prevedono che alcuni strumenti siano esclusivi degli psicologi.

 

Attenzione, perché i prossimi anni saranno definitivi per il futuro della professione, la legge 4 sta producendo mostri. Gli psicologi si sono stretti intorno ad OPL quando lo psichiatra Zerbetto ha trascinato l’Ordine in Tribunale in una lite temeraria, e hanno votato compatti il nuovo art. 21. Niente, imperterriti, i piccoli imprenditori del counseling sono sempre lì, pochi ma sempre pronti a cercare di aggirare la legge e a perorare la causa delle scuole di formazione e delle regole deontologiche ad personam.

 

In questo quadro d’insieme, sempre Professione Psicologo candida Chiara Ratto, responsabile di una nota scuola di formazione aperta tra l’altro a “laureandi, leader (sic!) e manager…” Una giovane, con una passione per la politica tale da avere proposto in tempi diversi a molti gruppi, anche di convincimenti diversi, la propria candidatura. Dal Mopi alla stessa Altrapsicologia, per capirci, che è come chiedere di candidarsi un giorno a Vendola e il giorno dopo a Gasparri… AP ha declinato cortesemente l’invito.

Quale politica farebbe questo gruppo se fosse eletto insieme? C’è invero da stupirsi che riescano ad accordarsi su un’ordinazione in pizzeria.
Norman Bates forse rinuncerebbe all’aggressione della fanciulla nella doccia che lo ha reso celebre, dopo uno spettacolo di contrasti così difficile da imitare.