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Negli scorsi giorni abdog sleepingbiamo assistito ad una serie di interventi comunicativi riguardanti l’omosessualità da parte di chi dirige le comunità di psicologi americani, italiani e lombardi.

Caro lettore, ti propongo un gioco: trova le differenze.

Usa, 9 aprile 2015: il Presidente Obama condanna pubblicamente le terapie riparative dell’omosessualità. Immediatamente l’APA, una delle più importanti associazioni di psicologi mondiali, dà rilevanza al fatto con un comunicato stampa ribadendo la pericolosità delle prassi riparative, comprovata da numerosi studi scientifici.

Italia, 10 aprile 2015: sulla Pagina Facebook del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) compare il link ad un articolo del quotidiano “La Croce” che celebra l’unione eterosessuale come l’unica “naturale” e quindi “normale”. Alle proteste dei colleghi che iniziano ad arrivare, il gestore della Pagina dice che il post era stato pubblicato per suscitare il dibattito tra gli psicologi, citando fonti “verificate” e “autorevoli”. Personalmente sono sbigottito e su Facebook si scatena il putiferio: diverse decine di colleghi offesi e arrabbiati.

A questo punto, nello stesso giorno, tutti i Presidenti di Altrapsicologia degli Ordini regionali chiedono che il CNOP esca immediatamente con un comunicato. Quest’ultimo arriva, ma ha dell’incredibile. A parte che non rispetta minimamente le regole di base con cui i giornalisti compongono i comunicati stampa, il comunicato non nomina né prende posizione su ciò che ha fatto indignare i colleghi, ossia la visione dell’omosessualità come patologia da curare.

Milano, 16 aprile 2015: c’è il consiglio di OPL e noi consiglieri di Altrapsicologia presentiamo al presidente Bettiga un’interrogazione sulla vicenda.

1) Perché non si è subito dissociato come gli altri Presidenti regionali?

2) Perché non ha richiesto un’immediata presa di posizione del CNOP che sia chiara, univoca e scientificamente valida?

3) In Lombardia quale iniziative intende assumere per favorire una maggior chiarezza sulla visione scientifica dell’omosessualità?

Le risposte che ci arrivano si commentano da sole:

1) “Non c’era urgenza di dissociarsi pubblicamente”. A noi pare invece proprio di sì. Quando si vuole passare per scienza ciò che scienza non è, è necessario reagire, chiarire più tempestivamente possibile. Soprattutto quando c’è in gioco la salute e il benessere delle persone.

2) “Per prendere una posizione pubblica come Presidente della Lombardia e chiedere qualcosa al Consiglio Nazionale desidero attendere la riunione di domani del CNOP”. Ma come, Presidente?! I suoi iscritti desiderano che lei faccia sentire la sua voce, anche autonomamente da ciò che si dice alle riunioni del CNOP. Ci dica come la pensa, tutte le volte che è possibile, per favore!

3) “In Lombardia non sono previste altre iniziative su temi LGBT, al di là di un solo evento nell’ambito Expo a luglio”. E’ un vero peccato. Sappia che ha a disposizione tutto il Consiglio per pensare ad iniziative volte a favorire una corretta visione scientifica degli orientamenti sessuali non maggioritari e una cultura del rispetto per tutti, nessuno escluso.

Insomma un vero abisso separa l’Ordine degli Psicologi Nazionale rispetto alla più importante e prestigiosa associazione di psicologi americani. Un’ulteriore nota dolente è che in Lombardia, regione spesso all’avanguardia rispetto alle tematiche socio-culturali, l’Ordine non sia così attento e forte a comunicare le posizioni scientifiche della nostra comunità professionale.