L’Ordine Calabria e i vestiti “nuovi” dell’imperatore…

Rieccoci! Dopo la pausa estiva (che definirla pausa è un eufemismo) torniamo a raccontarvi cosa succede dentro e fuori l’Ordine degli Psicologi della Calabria. Tenetevi forte, perchè i fatti degli ultimi mesi e quelli dei giorni che ci avvicinano al prossimo Consiglio hanno dell’incredibile e richiedono la massima attenzione da parte di tutti gli iscritti al nostro Ordine regionale.

UTENZE INTERNET: “CHI HA AVUTO, HA AVUTO…”

Vi ricordate la questione delle utenze internet, in uso a due Consiglieri attualmente in carica anche nel corso dell’anno 2020 e pagate con i soldi dell’Ordine? Bene… le utenze sono state dismesse a seguito della nostra segnalazione, interrompendo una prassi che durava da almeno 5 anni e portava il nostro Ordine a spendere circa 4.ooo euro annui in servizi telefonici.

Al Consiglio del 22 luglio chiediamo con una mozione di quantificare i soldi spesi per queste utenze nei primi mesi del 2020 (quando ormai si era insediato un nuovo Consiglio) e di disporne la restituzione all’Ordine per destinare le somme recuperate in servizi agli iscritti. In sostanza mettiamo il Consiglio tutto nella condizione di dare un segnale di discontinuità effettiva col passato.

Volete saper com’è andata a finire?

Nessuna restituzione delle risorse! La mozione viene bocciata grazie al voto sfavorevole dei “nuovi” e dei vecchi Consiglieri di maggioranza, compresi quelli che di queste utenze hanno usufruito anche quando ormai non ne avevano più “diritto” (tra virgolette appunto, perchè forse il termine più adatto sarebbe privilegio). Ennesima occasione persa per dare un segnale agli iscritti, per voltare pagina con il passato, per restituire dignità ad una categoria che ultimamente viene a conoscenza di modalità di gestione di un ente pubblico alquanto discutibili.

LA LETTERA ALL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE

Dopo un rinvio per mancanza di tempo, un Consiglio senza che il punto venisse messo all’ordine del giorno e la nostra richiesta di reinserimento al primo Consiglio utile, finalmente torniamo a discutere della lettera, redatta dalla Sottocommissione Tutela, da indirizzare all’Ufficio Scolastico Regionale.

In Consiglio, la discussione si accende su un dettaglio fondamentale.

Il gruppo di maggioranza intende modificare la lettera evitando di inserire il LINK DIRETTO PER LE SEGNALAZIONI ALLA SOTTOCOMMISSIONE TUTELA che rimanda anche all’apposito vademecum.

Stiamo parlando di strumenti a disposizione di tutti i cittadini, utili a rendere ancora più incisive le funzioni della Sottocommissione Tutela, mai esistita prima all’interno del nostro Ordine e per la cui istituzione ci siamo battuti sin dalla presentazione del nostro programma elettorale.

Bene, nonostante dalla Sottocommissione Tutela (composta da 3 componenti del gruppo di AltraPsicologia e 4 componenti del gruppo di maggioranza) venga fuori una lettera capace di mettere l’Ufficio Scolastico Regionale nelle condizioni di collaborare fattivamente con il nostro ente per la lotta concreta ad ogni forma di abuso della professione (vedi sportelli scolastici gestiti da non psicologi), il gruppo di maggioranza propone di modificare la lettera eliminando il link in questione.

Le motivazioni? Secondo alcuni Consiglieri di maggioranza, inviare il link e il vademecum per le segnalazioni in tutela, passerebbe come un “invito a segnalare” rivolto all’Ufficio Scolastico Regionale (???)…E poi si finirebbe per “inasprirne” i rapporti (???).

Risultato? Come per magia anche i Consiglieri di maggioranza presenti in Sottocommissione Tutela (Coordinatore compreso) cambiano idea, sconfessando apertamente il lavoro della stessa Sottocommissione. Il link per le segnalazioni viene eliminato dalla lettera definitiva. In Consiglio c’è chi parla addirittura di “lettera morbida”

Noi preferiamo parlare di “lettera mutilata”, di ennessima occasione persa per coinvolgere fattivamente le istituzioni nella lotta a qualsiasi forma di abuso.

Lettera Ordine Psicologi Calabria – Ufficio Scolastico Regionale

Insomma, adesso, finalmente, grazie anche alla nostra presenza in Consiglio, abbiamo gli strumenti per favorire le azioni di tutela, ma si preferisce non utilizzarli! Come sbagliare un gol a porta vuota… e a rischiare la sconfitta è la salute dei cittadini.

Non ci arrendiamo. Facciamo mettere a verbale che provvederemo ad inviare, come AltraPsicologia, una nuova lettera all’Ufficio Scolastico Regionale con all’interno (stavolta sì) tutti gli strumenti che l’Ordine degli Psicologi della Calabria ha messo a disposizione dei cittadini per segnalare eventuali casi di abuso della professione.

Non finisce qui. In qualità di Coordinatore di AltraPsicologia Calabria do comunicazione, attraverso i canali social, della nostra iniziativa. Qualche giorno dopo vengo raggiunto da una PEC , a firma del Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Calabria il quale mi comunica che, a suo dire, avrei “…esposto l’Ente ad inutili polemiche e contenziosi nonchè influenzato negativamente il risultato dell’iniziativa del Consiglio a tutela della Psicologia Scolastica…”. Una sorta di “richiamo formale”. Per cosa poi? Per aver condiviso il dibattito presente in Consiglio su alcune tematiche centrali in materia di tutela? Per aver annunciato un’azione politico-professionale capace di contribuire ad utilizzare a dovere gli strumenti di cui lo stesso Ordine degli Psicologi della Calabria ha deciso di dotarsi? Qualcosa di preoccupante in generale per ciò che concerne la libertà di espressione dei singoli Consiglieri, ma anche un’azione che finisce per spostare l’attenzione dagli aspetti concreti.

E allora rimaniamo sugli aspetti concreti! Decido di rispondere pubblicamente alla PEC del Presidente, giusto per scongiurare qualsiasi rischio che il richiamo formale si trasformi in una censura e assieme a tutto il gruppo di AltraPsicologia Calabria inviamo, come promesso, la nostra lettera di interlocuzione all’Ufficio Scolastico Regionale e agli Ambiti Territoriali.

Lettera AltraPsicologia Calabria – Ufficio Scolastico Regionale e Ambiti Territoriali

“ACCESSO (AGLI ATTI) NEGATO”

Facciamo un riepilogo (giusto per rinfrescare la memoria).

2 MAGGIO 2020

Viene discusso il bilancio consuntivo 2019. In Consiglio mettiamo in luce diverse criticità e diversi aspetti rivedibili in merito alla gestione economica e amministrativa dell’ente tra cui:

le utenze internet di cui sopra,

crediti verso gli iscritti che ammontano a più di 200.000 euro (senza che si possa avere contezza dell’effettiva esigibilità)

35.000 euro di rimborsi benzina che a bilancio risultano come “Rimborsi e compensi Consiglieri” e che non sono accompagnati da nessuna documentazione giustificativa

Ci asteniamo dall’approvazione del bilancio! E’ pur sempre un bilancio consuntivo di una vecchia gestione economica (noi ci siamo insediati quest’anno) e riteniamo che l’onere dell’approvazione spetti a chi in Consiglio rappresenta la continuità con la passata gestione. Chiediamo che ci vengano forniti i chiarimenti e i documenti richiesti in merito alle criticità emerse per poter essere messi in condizione di svolgere il nostro ruolo di Consiglieri anche per ciò che concerne la futura gestione amministrativa.

12 MAGGIO 2020

A distanza di una settimana dall’approvazione del bilancio, è lo stesso Segretario dell’Ordine ad informare con una PEC tutti i Consiglieri di altre criticità di cui è venuto a conoscenza:

un ammontare di Colleghi morosi che supera i 500 iscritti con almeno 200 iscritti passibili di sospensione (perchè morosi da più di due anni) e alcune posizioni che hanno almeno 10 anni di morosità!;

gli incarichi dei professionisti che lavorano per l’Ordine non sono coperti da alcun contratto, ma affidati attraverso verbali e delibere;

la voce in bilancio “Acquisto libri, riviste, giornali…” corrisponde a delle ricevute di quotidiani (“Il Sole 24 Ore”, “Gazzetta del Sud”, “Il Quotidiano” periodo 2018-19) intestate all’attuale Presidente per un totale di € 2.126,00;

sul protocollo d’intesa tra l’Ordine e il Provider ECM per i prossimi eventi formativi, tutte le spese organizzative, logistiche, di pubblicizzazione e di segreteria vengono sostanzialmente “appaltate” all’associazione “Mediamente”, il cui “management” sembra fare riferimento all’attuale Vicepresidente e all’ormai dimissionario Coordinatore della Commissione Formazione di questa consiliatura.

18 MAGGIO 2020

Chiediamo di convocare urgentemente Consiglio, con richiesta di tutti i documenti giustificativi. In subordine a tale richiesta, chiediamo le dimissioni del Presidente, del Vicepresidente e del Tesoriere!

DAL 3 GIUGNO 2020

Diversi Colleghi richiedono di poter assistere come uditori (anche attraverso modalità streaming) al Consiglio del 13 giugno. Le richieste vengono rifiutate perchè il Regolamento non prevede la modalità streaming. Il regolamento non la prevede, ma neanche la vieta e considerando che le riunioni sono aperte, la risposta del Presidente è da considerarsi l’ennesima chiusura a riccio nei confronti della categoria!

13 GIUGNO 2020

In Consiglio non viene presentato alcun documento giustificativo sui rimborsi “benzina” (35.000 €);

Non c’è traccia dei contratti dei collaboratori, l’unico riferimento ai professionisti che lavorano per l’Ordine sono degli stralci di vecchi verbali (!);

Nessun riscontro sull’effettiva esigibilità dei 210.000 € di crediti verso gli iscritti;

I giornali? Servivano per reperire notizie che riguardavano l’Ordine (!);

il riferimento a “Mediamente” Era un refuso (!).

A questo punto confermiamo la richiesta di dimissioni del Presidente, del Vicepresidente e del Tesoriere dell’Ordine. Il Segretario, che fino a quel momento aveva dimostrato di voler far luce sulle criticità della gestione amministrativa, fa dieci passi indietro rispetto alle sue stesse richieste e conferma di fatto l’appoggio all’attuale maggioranza votando contrario alla richiesta di dimissioni.

29 GIUGNO 2020

Inoltriamo richiesta di accesso agli atti per poter visionare contratti di servizi e consulenze, convenzioni, protocolli d’intesa, atti interruttivi inviati agli iscritti morosi, estratti conti, documenti giustificativi di rimborsi, ecc. in modo da poter adempiere compiutamente al nostro ruolo di Consiglieri dell’Ordine come sancito dalla Legge 56/89.

29 LUGLIO 2020

La richiesta di accesso agli atti viene rigettata. La motivazione? Non possiamo accedere agli atti perchè il bilancio consuntivo risulta approvato. Ovvio! Lo sapevamo già. Il bilancio consuntivo è stato approvato, con il voto di 8 Consiglieri, gli altri 7 (NOI) si sono astenuti. E sappiamo anche che il bilancio, in quanto approvato, non può che essere regolare (fino a prova contraria) e che la sua approvazione non esime i Consiglieri da eventuali responsabilità penali che dovessero essere accertate in futuro. Ma qui siamo molto oltre il bilancio. Gli ultimi Consigli ci hanno messo di fronte ad aspetti poco chiari e a notevoli criticità di natura amministrativa e vorremmo essere messi nelle condizioni di vigilare sulla gestione dell’ente, com’è nostro diritto e soprattutto dovere per i colleghi che rappresentiamo e per i cittadini che siamo chiamati a tutelare.

CIAO CIAO DEMOCRAZIA!

E veniamo ai giorni nostri…Quando pensavamo di averle viste proprio tutte ecco che mercoledì 23 settembre arriva la convocazione per il prossimo Consiglio che si terrà presso l’Hotel Lamezia sabato 3 ottobre 2020.

All’ordine del giorno la proposta di modifica di alcuni articoli del Regolamento dell’Ordine. Qualche esempio?

La documentazione inerente le riunioni potrà essere inviata a tutti i Consiglieri anche solo 3 giorni prima la data del Consiglio.

Qualora almeno 4 Consiglieri facciano richiesta di convocazione del Consiglio, come garantito dall’art. 14 della Legge 56/89, il Presidente è tenuto a fissare la riunione entro 45 giorni dalla data di ricevimento della richiesta. Non più entro 30 giorni come previsto adesso.

Sparisce la facoltà di avanzare interrogazioni e interpellanze al Presidente e agli altri Consiglieri. Il tutto viene sostituito da un “question time” della durata di 20 minuti nel corso dei quali dovranno rientrare comunicazioni del Presidente ed eventuali domande dei Consiglieri.

Si specifica che gli uditori potranno assistere ai Consigli solo di persona (a scanso di equivoci viste le richieste pervenute dai colleghi), che saranno ammessi al massimo due uditori a Consiglio, che gli uditori potranno assistere solo a deliberazioni di carattere generale e che comunque il Presidente potrà decidere quali punti in odg saranno preclusi all’ascolto degli iscritti. Chi vorrà assistere ai Consigli dovrà firmare un accordo di riservatezza con l’Ordine!

Avete capito bene. Il gruppo di maggioranza del nostro Consiglio dell’Ordine decide di cambiare in corsa le regole del gioco. Le stesse regole che tutti i Consiglieri si sono dati qualche mese fa. Dopo un primo regolamento (approvato a colpi di maggioranza e con dei limiti evidenti), un successivo ravvedimento che ha permesso anche a noi Consiglieri di AP di lavorare al Regolamento di tutti e la conseguente approvazione all’unanimità; adesso, proprio quando il dibattito si fa più acceso, si decide di cambiare, proponendo una sorta di bavaglio all’opposizione in Consiglio e restringendo significativamente gli strumenti che attualmente garantiscono un po’ di trasparenza per tutti gli iscritti! Da non credere!

Ma non finisce qui…Tra le bozze di delibere presenti all’ordine del giorno ne troviamo una da “far tremar le vene e i polsi”. Il Presidente propone di delegare se stesso a svolgere alcuni dei compiti che la legge 56/89 all’art.12 attribuisce al Consiglio che (editti imperiali permettendo) è e rimane un organo collegiale. Insomma, l’opposizione: vigila, segnala, contesta, garantisce finalmente (dopo 30 anni affidati al governo del solito cartello elettorale) un fondamentale contraddittorio per le decisioni che coinvolgono la categoria e il Presidente di quest’Ordine che fa? Chiede (illegittimamente) “pieni poteri” alla sua risicatissima maggioranza!

E’ tutto, per ora! Anche perchè ormai avrete imparato a conoscerci e sapete bene che non indietreggiamo di un millimetro su questioni che riguardano la dignità di un’intera categoria regionale.

La maggioranza di questo Consiglio dell’Ordine e il suo Presidente continuano a replicare le gesta dell’imperatore della famosa favola di Hans Christian Andersen che sfilava senza vestiti confidando nell’acquiescenza generale, raggirato da due finti tessitori che gli avevano “venduto” una “particolare stoffa” invisibile solo agli stolti e agli indegni. Nella fiaba danese, a rompere l'”incantesimo” è un bambino che con innocenza esclama: “Ma il Re non ha niente addosso! Il Re è nudo!

Sta tutta nel finale la differenza tra la nostra storia e quella di Andersen.

Perchè, a queste latitudini, con tutte le difficoltà che la nostra terra e la nostra professione si portano addosso, al posto della folla acquiescente, c’è una categoria attenta, vigile, desiderosa di conoscere, di fare rispettare i propri diritti e adempiere ai propri doveri.

C’è chi ha il coraggio di andare oltre “i vestiti dell’imperatore”, intrisi di tutto l’affanno di chi sbandiera come grandi risultati quei requisiti minimi di cui un Ordine non ha saputo dotarsi per 30 anni;

di chi, costantemente stimolato dall’opposizione, mette a regime strumenti che poi non utilizza;

di chi alla stessa opposizione preferisce chiudere la bocca con manovre illegittime anzichè riconoscerle la decisiva funzione di cambiamento che ha riavvicinato al nostro ente una categoria stanca e sfiduciata, ma con tanta energia ancora da spendere;

di chi preferisce le passerelle al lavoro di rete con le tante colleghe e i tanti colleghi che giornalmente chiedono informazione, tutela e promozione della psicologia a tutti i livelli istituzionali.

Dietro i “vestiti dell’imperatore” c’è tutta l’incapacità, per questa maggioranza, di confrontarsi sul piano politico-professionale. C’è piuttosto la tendenza a spostarsi sul piano dei richiami formali (che lasciano il tempo che trovano), a conservare e giustificare vecchie prassi che hanno condannato per anni il nostro Ordine all’immobilismo e all’impalpabilità, a chiudere le porte alla trasparenza ed alla partecipazione. Porte sbarrate (nel caso qualcuno non se ne fosse accorto) alla categoria tutta!

Qualora non fosse chiaro, noi, Consiglieri e attivisti di AltraPsicologia, siamo qui per restare! Per la salute dei cittadini, per le Colleghe e i Colleghi che rappresentiamo, perchè, nonostante i tentativi di restaurazione delle vecchie logiche oligarchiche, indietro non si torna!