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Ora 20.45: TORINO. Palla al centro, inizia la seduta del consiglio dell’Ordine Psicologi Piemonte. E’ evidente il nervosismo delle due squadre. Dopo le formalità di rito si passa a discutere i punti all’ordine del giorno, tra i quali:

1) l’ordine finanzia una ricerca in 50 scuole, per indagare i bisogni di psicologia nelle scuole. A questa ricerca dovranno lavorare 10 colleghi. il problema è: come li scegliamo? imbarazzo tra i consiglieri. Già, non ci avevano pensato. Si discute e si arriva alla soluzione: si farà un bando, si definiranno dei criteri, si farà una commissione che sceglierà in base ai criteri, si pubblicherà il tutto nel sito.

2) Grande tema: cosa facciamo dei morosi (quelli che non pagano la quota)? Ci sono alcuni che non pagano e sono all’estero, altri che sono deceduti e che si fa? Ci rifacciamo sugli eredi? Insomma, pare che defunti e scomparsi siano molto importanti per l’ordine, nel frattempo, il pubblico presente, rumoreggia.

3) Il caso brutto della pubblicità: Groupon, i colleghi che si pubblicizzano come psicoterapeuti del nuovo millennio o psicologi della nuova era talismanica, che facciamo? Gli scriviamo? No si dice, meglio chiamarli e parlargli per evitare problemi. Potrebbero impugnare la lettera dell’ordine rispetto alla liberalizzazione della pubblicità. Una consigliera di maggioranza propone di fare delle serate su professionalità e deontologia per informare i colleghi su come si fa la pubblicità.
Ed ecco in agguato il dubbio fatidico: “Ma forse dovremmo fare anche un po’ di promozione della professione, no?”. A seguire, la risposta di una consigliera della maggioranza: “Si, ma non sappiamo come farla!”… e se lo dicono loro!

4) l’Enpap. Ci siamo. Dopo le comunicazioni sul caso del presidente Barcucci, attimo di suspance… il segretario Marenco fa notare ai consiglieri che tra il pubblico ci sarebbe qualcuno sta registrando la seduta! Barcucci e Serra ribattono sul tema: “Chi scrive poi si prende le responsabilità di quel che scriverà”. Beh, questo è pacifico. Anche chi governa Ordini e Casse previdenziali se ne assume la responsabilità…

In ogni caso, piccola digressione sul tema delle registrazioni:

Consiglio di Stato, Sezione VI, Sentenza 28 giugno 2007, n. 3797
La registrazione fonografica di un colloquio svoltosi tra presenti ad opera di un soggetto che ne sia partecipe, quantunque eseguita clandestinamente, costituisce una forma di memorizzazione di un fatto storico del quale l’autore può disporre legittimamente, anche ai fini di prova nel processo ai sensi dell’art. 234 c.p.p. (Eius)

Ma andiamo avanti. Marenco riprende i contenuti già sentiti nel corso dell’evento ENPAP di qualche giorno fa, a Torino. L’argomentazione, in sunto, è che tutto è chiaro e conveniente. Si coadiuva del consueto corredo di immagini di palazzo, come se l’impatto visivo bastasse a farci dimenticare che manca all’appello uno dei documenti più importanti dell’intera vicenda: il capitolato dei lavori di ristrutturazione.

Risolto rapidamente il problema del palazzo di via della Stamperia, che tanto sollazza la stampa e le TV nazionali, la commissione bicamerale, i parlamentari, e migliaia di iscritti, si passa all’argomento centrale della serata, che è bipartisan: sia maggioranza che minoranza sono sostanzialmente d’accordo nel dire che “gruppi di psicologi strumentalizzano la notizia in funzione delle elezioni ormai prossime”.

Barcucci, il presidente, arriva a pensare un “disegno del governo per accorpare le casse”. E si dice sicuro, come la Serra, che presto uscirà fuori chi ha passato i documenti a Mentana.

Già, e quando esce che gli facciamo? lo mettiamo legato a quattro cavalli e li facciamo tirare verso i quattro punti cardinali, come si faceva una volta?

Ma Barcucci insiste: a suo tempo voleva denunciarlo, il Mentana nazionale, “perché i giornalisti sono degli impuniti (…) lo cnop ha cercato di fare uscire dei comunicati stampa che però non sono passati, o meglio. ne sono passati altri …”.

“Arcicasa non è stato ingenuo anzi …” sostiene con forza la Serra … ” rifarebbe tutto uguale”. Beh, tutto tutto uguale speriamo di no… ma ora, a bocce ferme, sia maggioranza che opposizione si proclamano soddisfatti di non aver agitato clamori attorno alla vicenda, e si compiacciono di aver atteso i fatti, “da Ordine sobrio”.

Barcucci poi rilancia con l’ipotesi di un’azione disciplinare verso i gruppi di psicologi che dileggiano la professioni dando adito a certe illazioni.

Certo, il problema in Italia sta sempre in chi informa, mai in chi ha ruoli di responsabilità.

E alla fine, il colpo di scena: la minoranza chiede di finanziare un avvocato (diverso da quello con il quale l’ordine ha la convenzione) per promuovere un atto simbolico di sostegno ad alcuni colleghi che si sono dichiarati parte lesa nel caso ENPAP, con l’obiettivo di accedere agli atti e seguire le indagini.

Barcucci non si lascia sfuggire l’occasione e rilancia con la storia di usare un po’ di danaro pubblico anche per l’avvocato da mettere contro i colleghi che dileggiano la professione. Una mossa astuta: a modo nostro, proviamo la gioia del bambino di fronte ad un nuovo giocattolo 🙂

Si va al voto. 7 a 7, palla al centro (il voto del presidente vale doppio). Nulla di fatto. A parte il fatto che si farà formale richiesta di tutti gli atti all’ENPAP.

Il pubblica pagante se ne va, incluso il gruppo del coordinamento tirocinanti che attendeva la discussione su un lavoro che li impegna da mesi. Non c’è tempo: i problemi sono ben altri, a quanto pare.