Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.
(Trilussa)
Trilussa aveva ragione: se una statistica non dettaglia dove si spendono i soldi, finisce che ti racconta una realtà diversa da quella vera! Il consiglio dell’Ordine Psicologi piemontese ha approvato nella seduta del 23 aprile il bilancio consuntivo per l’anno 2011. Noi come al solito eravamo presenti, e in anteprima ve lo proponiamo per sommi capi, insieme a qualche considerazione, in attesa che venga pubblicato.
E’ utile rammentare che la voce Entrate è pressochè totalmente riferibile alla quota che gli iscritti versano annualmente.
Di seguito i dati:
Entrate 2011: 1.020.000di euro
Uscite 2011: 1.077.000 euro
Disavanzo: – 57.000 (copert0 dall’avanzo proveniente dal bilancio 2010).
Dettaglio delle uscite:
– 122.000 euro per Organi Elettivi
– 170.000 per il personale dell’Ordine
– 344.000 per i servizi agli iscritti
– 89.000 per affitto sede
– 90.000 per i servizi di tutela
– 148.000 quota CNOP
Qualche considerazione… la voce Servizi agli iscritti è la cifra complessiva che l’Ordine utilizza per erogare servizi alla comunità degli psicologi piemontesi. Un mare magnum!
Per esempio, i famosi 45.00 euro investiti in testi sacri da mandare agli iscritti (circa 1/7 del bilancio 2011!!) andranno sotto questa voce di spesa per il 2012. Peccato che per saperlo sia necessario recarsi ai consigli.
Presa nel suo totale, questa voce rende impossibile comprendere per cosa siano stati spesi i soldi. Certamente, la forma sintetica è a norma di legge e non viola alcun dettato, quindi è tutto regolare. Ma altrettanto certamente, dal punto di vista comunicativo non ci dice nulla su come sono spesi i soldi degli iscritti.
La speranza è che gli Ordini riescano ad evolvere dai bilanci sintetici, che richiedono un impegno di minima per soddisfare le ampie maglie della legge italiana, ai bilanci di dettaglio gestionale orientati agli iscritti, che permettano di valutare la gestione degli enti fin nella minima spesa. Per far questo, servono bilanci dettagliati, pubblici, dove le varie voci vengono splittate e bene argomentate. Solo così, un iscritto, sarà in grado di fare una valutazione ex-post dei vari progetti implementati e, nella sostanza, valutare come ha speso i soldi l’Ordine.
Il tema è evidentemente quello della trasparenza. Pubblicare il bilancio è atto obbligatorio per un Ordine, renderlo dettagliato a sufficienza nell’ottica di estrema trasparenza verso i propri iscritti, è invece una facoltà. Al momento i vari bilanci pubblicati nel sito sono a dir poco sintetici: la dimensione macroscopica delle voci presenti non permette nessun tipo di valutazione dei vari progetti.