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foto carcereDi recente il Ministero della Giustizia ha emanato un bando per Sicilia, Calabria e Basilicata al fine di selezionare esperti in psicologia e criminologia da inserire nell’elenco ex art. 132,d.p.r.30/06/2000,n.230

Un bando per psicologi??? Bene! C’è qualcuno che si ricorda di noi!

Subito a scaricare il modello di domanda e provvedere all’invio entro il 2 Novembre 2013.

Dopo il primo entusiasmo, rifletto un po’….sì è solo una selezione. Già in passato ci sono state selezioni e tanti colleghi non sono stati mai chiamati ed anche nel concorso pubblico per la copertura di 39 posti, profilo professionale di psicologo penitenziario, indetto il 21 Novembre 2003, concluso con la pubblicazione della graduatoria dei candidati vincitori sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 17 del 15 settembre 2006, vincitori e idonei mai assunti.

Beffati i 39 psicologi che hanno vinto il concorso per lavorare in carcere”, così si legge resapubblica.it il 19 agosto 2013. Riporto una frase dell’articolo: Spesso si dice che gli psicologi sarebbero in numero esiguo rispetto alla popolazione carceraria.

Beh…..più che si dice è una vera, cruda e triste realtà.

Da una ricerca effettuata in internet sulla presenza degli psicologi nei penitenziari italiani, emerge il seguente quadro, a dir poco desolante:

“nei 205 penitenziari italiani, operano solo 404 psicologi: 90 sono impiegati nel “servizio nuovi giunti”, ossia intervengono nel primo colloquio, 294 si occupano dell’attività di “osservazione e trattamento”, successiva al primo intervento, e solo 20 sono gli psicologi penitenziari di ruolo”.

Che dire? Sembra che la salute psicologica delle persone ‘ospiti’ degli Istituti penitenziari sia messa in secondo piano, così come i colleghi che si sono formati nel settore della relazione d’aiuto, ancora una volta umiliati e “beffati”.

Mi pongo una serie di interrogativi…questi bandi emanati dal Ministero serviranno veramente a reclutare personale? Si riuscirà a colmare il grande vuoto che affligge le carceri italiane?

Spero che non passi ancora troppo tempo per dare il giusto riconoscimento alla professionalità dello psicologo in ambito penitenziario che con passione e abnegazione si è formato.