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1457079_10202633508466774_952164724_nCi sono dei punti di non ritorno… o anche semplicemente delle situazioni nelle quali tornare indietro sarebbe più faticoso che andare avanti. Si è attivato un processo che non ha possibilità di ritorno: la PARTECIPAZIONE degli psicologi alle questioni che li riguardano.

Con le elezioni all’ENPAP prima, il Referendum per la riforma del Codice Deontologico poi, si è assistito alla partecipazione degli psicologi che, in diverse modi, si sono attivati per essere artefici del cambiamento.

Molti si sono resi protagonisti mettendosi in gioco in prima persona, altri si sono semplicemente interessati alle questioni che li riguardano dando il loro voto, “libero” e ragionato, altri ancora hanno attivato discussioni, confronti e scambio di informazioni sia sui social network che in riunioni di gruppo o semplicemente in forma privata. Seppure l’affluenza al voto non sia stata alta, il messaggio uscito dalle urne è stato comunque abbastanza chiaro: gli psicologi, decidendo di votare AltraPsicologia, hanno deciso di cambiare rotta.

E adesso? Ora che la rotta è stata segnata vogliamo stare fermi e tornare indietro? IMPOSSIBILE: il processo è avviato e pare inarrestabile, la strada è segnata e conduce alla concretizzazione di quelli che dovrebbero essere i valori di ogni libero professionista: la possibilità di una scelta autonoma improntata all’etica professionale e alla salvaguardia degli interessi della categoria. Detto in altre parole: ci toccherà scegliere chi immaginiamo ci rappresenti veramente. Sto pensando alle elezioni che riguarderanno il rinnovo di alcuni Consigli degli Ordini regionali… È finito il tempo della semina, inizia quello del raccolto…

Penso soprattutto all’Ordine Sicilia in questo momento, chiamato al rinnovo del Consiglio il 6/7/8 Dicembre. Abbiamo oggi la possibilità di agire in maniera diretta su quell’Ordine che spesso abbiamo visto come ostile, nemico, più spesso trascurante. Abbiamo la possibilità di agire perché siamo chiamati al rinnovamento di una classe dirigente dimentica dei bisogni reali dei propri iscritti e rinchiusa nel prestigio, nell’autocelebrazione e nel mantenimento di un’etichetta, salvo poi uscire a prendere un po’ d’aria quando si tratta di partecipare ad una partita di calcetto.

Semplicemente, oggi, abbiamo la possibilità di eleggere persone che veramente ci rappresentino.

Ci sono dei punti di non ritorno. La strada è segnata, il cammino inarrestabile, il destino ineluttabile. Indietro non si può tornare: SIAMO SPACCIATI! Mettiamo da parte paure, pigrizia, sterili lamentele, inutili e dannosi conservatorismi e rechiamoci in massa al seggio elettorale!

E se proprio non ce la facciamo, spediamo almeno una raccomandata!

Salvo Lunetto