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aereopiupazzodelmondoLa data è infausta: 11 settembre. Mentre aspettiamo che inizino i lavori del Consiglio cerchiamo di non farci prendere da pensieri superstiziosi. In fondo, una data è solo una data…
Alle 11 siamo pronti ad assistere al Consiglio in qualità di uditori, ma il Consiglio evidentemente ancora non è pronto per noi. Ci fanno attendere 45 minuti in sala d’attesa e poi, finalmente, ci fanno accomodare (si fa per dire, in realtà di comodo c’è ben poco nell’angolino in cui ci hanno sistemato).
Apre la seduta del Consiglio il Presidente Mengheri con brevi e rapide comunicazioni, tra cui la notizia di un ricorso in atto su cui è stato dato mandato all’avvocato, per un costo di 3.500 euro. Le comunicazioni del Presidente continuano: programmazione dei prossimi Consigli, le varie partecipazioni ai convegni e quelli in via di organizzazione.

taglio nastroFestival della Salute…

Poi il Presidente Mengheri apre un argomento che attira particolarmente la nostra attenzione: Il Festival della Salute. Questo si svolgerà a fine mese, durerà tre giorni e l’intervento dell’Ordine degli Psicologi della Toscana consisterà nella presenza del Presidente al taglio del nastro la mattina del 24 settembre e in un intervento, sempre del Presidente, al convegno che si terrà il pomeriggio in presenza dell’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi.

Ma…un attimo! Tutto qua?
Ma il nostro Ordine non ritiene importante la Promozione della nostra professione?

E tutti quei bei progetti che si facevano strada nelle menti dei nostri consiglieri, durante il consiglio del 23 maggio, dove sono andati a finire? E’ vero che la Vicepresidente Bachmann e il nostro Presidente sostennero, al tempo, che gli stand promozionali, troppo onerosi per le casse dell’Ordine, non sortivano gli effetti desiderati e quindi andavano “superati”, ma si parlava anche della possibilità di organizzare un convegno tutto nostro, aperto alla cittadinanza, sul tema del ruolo dello psicologo nelle cure primarie. A detta di Bachamnn, questa attività, avrebbe prodotto molta più risonanza rispetto agli stand e aggiungeva: “un convegno organizzato dall’Ordine ci consentirebbe la diffusione dei materiali specifici ed è preferibile alla discutibile e inadeguata modalità di impiegare gli psicologi come hostess agli stand (Mi domando se i colleghi del Lazio si sono sentiti degradati al ruolo di hostess durante l’iniziativa Stiamo fuori!). 
Comunque, nel suddetto consiglio di maggio, si parlava anche di “iniziative dislocate nelle scuole” e il consigliere Toccafondi rincarava la dose affermando:

“E’ ora possibile dare per acquisito l’obiettivo minimo di far conoscere alla popolazione l’esistenza degli psicologi e quindi anche lo stand con tale finalità, appare superato; occorre passare ad una fase successiva.”

Quindi la fase successiva sarebbe il taglio del nastro??

Ci saremmo aspettati qualcosa di meglio. Può essere anche parzialmente vero che la popolazione conosca l’esistenza degli psicologi , ma la vera questione è: siamo così sicuri che la popolazione conosca cosa fa, di fatto, uno psicologo?
In ogni caso sarebbe bene che il nostro Ordine comunicasse, alla Regione Toscana ed all’Italia tutta, che le più recenti e visionarie ricerche di marketing collocano il taglio del nastro in vetta alle strategie promozionali della professione…
A dirla tutta già all’epoca del consiglio di maggio si era alzata una voce fuori dal coro, quella del Tesoriere Pistolesi, la quale affermava come, la presenza agli stand, rappresentasse un intervento significativo a livello informativo e divulgativo sugli ambiti di intervento dello psicologo e un importante avvicinamento alla cittadinanza. Inoltre riferiva che gli stand venivano poi utilizzati per mini conferenze su temi specifici, garantendo un impatto sulla popolazione molto maggiore di quello che è possibile ottenere partecipando a un convegno frequentato solo da professionisti e politici. Ahinoi! l’inascoltata voce della ragione…

Mentre stiamo scrivendo, leggiamo sugli organi di stampa che il Presidente ha dichiarato che

“[…] L’Ordine degli Psicologi della Toscana (OPT) intende contribuire alla promozione delle Life Skills e del benessere personale e sociale, sensibilizzando la cittadinanza sul tema, in un’ottica di prevenzione di situazioni problematiche e di disagio […]”,

mentre in consiglio abbiamo ascoltato una netta chiusura verso iniziative di contatto vis à vis con i cittadini. Ma allora come pensa di realizzare ciò che ha dichiarato?

Biblioteca

A seguire la Vicepresidente Bachmann prende la parola e annuncia che a fine settembre – inizio ottobre si concluderà la prima fase del progetto Biblioteca, quella consistente nella registrazione dei libri. Arriveranno dei testi Erickson e verrà effettuato un sondaggio tra gli iscritti per stabilire la preferenza dell’orario di apertura della biblioteca. Si, ma… quanto ci costerà?
Ma siamo tornati indietro nel tempo al consiglio del 11 settembre 1991? Non sarebbe stato meglio, sulla soglia del 2016, dotarsi di una biblioteca elettronica, anziché cartacea? Perché noi psicologi dovremmo spostarci da Pisa, Empoli, Livorno, Pistoia, Siena, etc. per venire a consultare un libro a Firenze in orari stabiliti, quando possiamo farlo tranquillamente tramite internet o, a limite, alla biblioteca comunale delle nostre città, oppure, con i soldi della benzina, comprarcelo direttamente? A meno che l’OPT non sia entrato in possesso del manoscritto originale de “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud, ci sembra un’iniziativa, come dire…inutile.
I lavori del Consiglio continuano con argomenti quali: la fornitura della fibra ottica per la connessione internet, corsi di aggiornamento per i dipendenti e atti amministrativi vari.

Tutela?

keep-calm-and-call-a-counselorA questo punto entriamo nel vivo del lavoro della Commissione Tutela.
La vicepresidente Bachmann illustra, in percentuali, le segnalazioni fatte all’Ordine. Il 12 % di queste riguarda la figura del counselor, che

“come figura per legge esiste, che ci piaccia o meno. Se non compie atti tipici non commette abuso.”

Ohibò! Ma di quale legge sta parlando la nostra Vicepresidente?!

Mengheri a questo punto prende la parola e dice che

“purtroppo, la battaglia contro i counselor è stata persa in passato, perché combattuta male e nelle sedi sbagliate. La battaglia non è disciplinare (Ohibò di nuovo! ma come? E l’articolo 21 del nostro codice deontologico?), ma istituzionale, come il Presidente sta facendo al CNOP, dove bisogna definire cosa fa il counselor. Ci vuole una politica seria di costruzione di tavoli tecnici dove si stabilisca chi fa cosa.”

Beh, che “per legge” il counselor esista non ci pare proprio.

Questa è la posizione di AssoCounseling che, sinceramente, speravamo non fosse quella del nostro Ordine!
Se poi la legge a cui si riferiscono è la
4/2013 che riguarda le “disposizioni in materia di professioni non organizzate”, questa non riconosce la figura del counselor, bensì regolamenta le associazioni di soggetti che svolgono professioni intellettuali, con esclusione di tutte quelle attività riservate ad Albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 c.c e delle professioni sanitarie (art. 1, comma 2). L’unica figura non medica riconosciuta per legge ad operare nel campo della salute mentale e nelle relazioni di aiuto, guarda caso, siamo proprio noi psicologi!
Per quanto riguarda invece la battaglia istituzionale, citata dal nostro Presidente, è evidente la sua necessità, peccato che il CNOP tace o temporeggia su questo argomento. Nel frattempo il nostro Ordine porta avanti la sua importante battaglia istituzionale, accreditando i counselor come formatori degli psicologi all’evento ECM di Siena. 
Poi seguono curiose affermazioni di alcuni consiglieri.

Farnetani:

“il counseling è una competenza, che può essere trasversale e quindi può essere degli infermieri, dei medici, dei dietisti, etc. Abbiamo sbagliato a convincere gli psicologi che sono dei counselor (in realtà sarebbe il contrario, NdR). Gli psicoterapeuti, ad esempio, mi rispondono che come competenza loro non hanno il counseling.” (…e allora le foibe? Mah…)

Strano… e noi che pensavamo che il counseling (che rientra tra le attività di sostegno in ambito psicologico, art 1 della l. 56/89) ci appartenesse una volta abilitati alla professione! (vedi al riguardo la posizione dell’Ordine nel 2008 e trova le differenze…)

Fanucchi sottolinea l’importanza dell’art. 5 del codice deontologico e dice che:

“il counselor deborda, ma anche lo psicologo deborda, con questioni su cui non è preparato e non conosce.”
Poi, in un impeto di momento verità, afferma:

“Io collaboro coi counselor su certe cose e sono molto competenti.”

Francamente non si comprende il collegamento che fa il consigliere Fanucchi tra l’abuso di professione che può compiere un counselor nei nostri confronti e l’art. 5 del codice deontologico, che obbliga lo psicologo ad operare secondo competenza ed a aggiornarsi continuamente. Inoltre, è opportuno ricordare che lo psicologo che “deborda” è passibile di sanzione disciplinare a tutela del cittadino, mentre il counselor che deborda non è sanzionato da nessuno, a meno che qualcuno non chieda l’intervento della magistratura. Ad ogni modo: è sempre un piacere scoprire che un consigliere del nostro Ordine, il quale riveste un ruolo istituzionale di fronte agli iscritti, collabora con figure appartenenti ad una categoria che spesso, proprio a detta sua, “deborda” nei nostri confronti.

Benelli dice che

“bisogna avvisare gli studi professionali che ospitano i counselor”.
Poi rincara:

“Quando ci invitano ad un convegno e c’è un counselor, noi non dobbiamo disertare, ma andare!”.

Ciò riscuote l’approvazione del Presidente Mengheri che esclama: “A maggior ragione!”.

Questa strategia probabilmente è di una finezza tale, che ci risulta incomprensibile.

Noi, menti semplici, saremmo portati a pensare invece che: se il Presidente dell’Ordine degli Psicologi si presenta come relatore ad un convegno in cui c’è anche un counselor, ne legittima la figura e lo pone in un’ottica di complementarietà e interlocuzione paritaria con lo psicologo.

Alla fine di questa bella discussione la domanda in noi sorge spontanea:
e questa sarebbe la tutela che il nostro Ordine ci propone?

Riassumendo:
Collaborare coi counselor- BUONO.
Stand al Festival della Salute-NO BUONO.
Bella strategia kamikaze, proprio da 11 settembre!

Pet Therapy!

Il Consiglio continua con le richieste di patrocinio. Una di queste richiama la nostra attenzione in quanto riguarda un evento sulla Pet Therapy, argomento di cui ci stiamo occupando come AP Toscana. Il patrocinio non può venire concesso per inattaccabili motivi di regolamento, ma il Presidente Mengheri dichiara un interesse particolare per l’argomento, e ricorda al Consiglio che nel frattempo è uscita la “legge nazionale” sulla Pet Therapy.
A questo riguardo, caro Presidente, ci sarebbe piaciuto che si fosse soffermato prima sull’argomento, e in particolare che avesse dato risposta all’esplicita richiesta che al riguardo le è stata sottoposta. Invece, i 60 gg di legge per rispondere sono passati e tutto tace. Ci sarebbe piaciuto altresì che si fosse soffermato in sede di Consiglio sull’argomento, quando ha dato il patrocinio all’evento “Pet-therapy e linee guida nazionali per gli IAA: attualità e prospettive della formazione professionale”, senza esprimere alcuna posizione in merito, né valutare opportuno una discussione in Consiglio. Vedi verbale del consiglio e relativa delibera.

panic buttonPromozione delle scuole di psicoterapia…

Il Consiglio termina con il rinvio alla seduta del 12 ottobre della discussione sulla cosiddetta vetrina per le Scuole di Psicoterapia toscane. In pratica, l’Ordine dedicherà una pagina del suo sito internet e farà una giornata di presentazione delle scuole, in modo che gli iscritti possano confrontare i vari orientamenti. La discussione slitta a ottobre perché stanno siglando un protocollo con le 29 scuole toscane perché, a detta del Presidente, “certi comportamenti devono essere garantiti da tutte”.
Siamo ansiosi di scoprire i contenuti del protocollo che verrà siglato. E se cominciassimo a chiedere alle scuole che formano psicoterapeuti di impegnarsi a non formare, al tempo stesso, counselor?

Per carità, una data sarà solamente una data…ma che “11 settembre” per la nostra professione in Toscana!!

 

Mariano Sartore
Gessica Degl’Innocenti