Progetto David: una strada in salita

Questo report potrebbe somigliare più ad un racconto di Carlo Lucarelli, uno di quei racconti sui misteri Italiani dove i protagonisti si perdono nello sfondo delle cose che sono successe e alla fine la trama si deduce da tanti piccoli dettagli che appaiono dapprima insignificanti. Non misteri insolubili del più classico romanzo giallo, ma tasselli che si comprendono solo se ci si mette a frugare tra le pieghe.

Ma partiamo dall’inizio e andiamo con calma.

Se avete seguito i nostri report fino ad ora avrete notato che, ad oggi, le questioni in ballo tra i vari punti all’odg sono in principalmente due: la composizione e la nomina delle commissioni, e il progetto David (Progetto per il sostegno psicologico ai familiari delle vittime di incidenti stradali e agli operatori della Polizia Municipale – Comune di Firenze) oltre ad una serie di problemi organizzativi interni relativi ad alcune sostituzioni e assunzioni che occorre fare rapidamente tra il personale amministrativo.

LA NOMINA DEI COMPONENTI ESTERNI DELLE COMMISSIONI. Durante questo consiglio finalmente si nominano i componenti esterni che faranno parte delle commissioni deontologica e patrocini: si tratta rispettivamente di Maurizio Mattei e Francesco Serafino, ex vicepresidente dell’Ordine qualche consigliatura fa il primo, ex consigliere nella precedente consigliatura il secondo.

Oltre però alle questioni di nomine a nostro giudizio sarebbe stato più utile discutere di questioni di processo ovvero:

– Modalità di convocazione e partecipazione alle riunioni delle commissioni e dei gruppi di lavoro: si erano già riunite la commissione tutela, deontologica e patrocini con modalità spesso scoordinate, senza ordine del giorno, in alcuni casi senza verbale finale e persino senza convocazione ufficiale della riunione…

– Limitazioni e trasparenza degli emolumenti: occorre chiarire ed eventualmente limitare l’erogazione dei gettoni con chiarezza e trasparenza e rispetto del lavoro di tutti. Ad esempio occorre definire la non cumulabilità dei gettoni all’interno della stessa giornata e a nostro parere occorre vincolarne l’erogazione all’effettiva partecipazione ad almeno la metà della riunione.

Per discutere di questi aspetti (e di altri più tecnici) avevamo chiesto, così come da regolamento di funzionamento del consiglio, l’inserimento di alcuni punti all’ordine del giorno.

Quindi procediamo a richiedere secondo tempi congrui… richiesta respinta. Se vogliamo possiamo parlarne tra le varie ed eventuali e così siamo costretti a fare.

Si rimandano queste questioni alla pertinenza della commissione revisione regolamenti che, secondo la maggioranza, doveva costituirsi dell’esecutivo e al massimo di un altro consigliere tra 15… altra modifica al regolamento…Che fatica!

Ancora si ripropone questa paura del contributo della minoranza… Sebbene la maggioranza costi di solo tre unità in più, i contributi della minoranza devono essere centellinati: nelle commissioni al massimo ci deve essere sempre solo un componente della minoranza, col rischio che pur di mantenere questa sorta di equilibrismo “politico”, si tengano fuori dalle commissioni le persone più competenti (come accaduto per la commissione tutela nel precedente consiglio).

QUALE DESTINO PER IL PROGETTO DAVID? Per quanto riguarda il progetto David lo scorso consiglio avevamo concordato con l’esecutivo che si sarebbe aperta un’interlocuzione con il comune di Firenze atta a cercare di migliorare il progetto e ci saremmo aspettati un punto all’odg.
Punto che però non vediamo.

L’argomento salta fuori tra le varie ed eventuali, dove veniamo a conoscenza di una lettera e una richiesta di incontro a firma Psicologi per Firenze29 colleghi facenti parte del progetto – preoccupati per questo ritardo nel rinnovo del protocollo d’intesa con il comune.

Qualcosa sulla gestione del rinnovo o meno del progetto David inizia a lasciarci perplessi:

Come mai non vi era un punto all’odg?
Quale direzione vuole concretamente prendere la maggioranza del consiglio in merito al rinnovo del protocollo?
Davvero ha così tante lacune da meritare questo ritardo e addirittura il rischio che salti tutto?

Alcuni giorni fa abbiamo partecipato, insieme alla Presidente, al Vicepresidente e al Segretario, all’incontro coi colleghi del progetto, che per quanto ci riguarda ha dipanato ogni dubbio.

Il protocollo a loro dire funziona, la polizia municipale continua a cercare l’aiuto della nostra figura professionale e la promozione di buone prassi di intervento scientificamente corroborate è garantita e testimoniata ad ogni intervento all’Ordine degli Psicologi. La forza, la determinazione e l’accuratezza con le quali i colleghi hanno sostenuto le proprie argomentazioni è stata forte e ben documentata da esempi.

Non si tratta certo di una questione di interesse economico (anche se questo è uno dei pochi progetti di psicologia dell’emergenza che prevede anche una remunerazione)… a fronte di una disponibilità massiccia (anche nei weekend) il guadagno è irrisorio e si configura più come un rimborso spese.
Ma anche davanti a questa argomentazione i colleghi dicono che per loro è importante continuare ad alimentare questo proficuo rapporto con le istituzioni e rispondere ad una domanda che proprio il progetto ha fatto emergere: c’è bisogno di psicologi in quel settore. In questi mesi dalla municipale sono arrivate più richieste di interventi da parte degli psicologi a cui non si è potuto rispondere.

Questo però, detto tra noi, sarebbe stato meglio che emergesse, non solo dai resoconti dei colleghi e, a loro dire, dai resoconti degli operatori; ma soprattutto da dati certi e incontrovertibili, in grado di dimostrare alle istituzioni il valore per la cittadinanza della nostra funzione in questi contesti.

Che questo aspetto del progetto sia carente, non riguarda il progetto in sé, semmai la sua gestione, ossia il ruolo che l’Ordine degli Psicologi della Toscana dovrebbe svolge all’interno del progetto stesso.

Ma la questione sulla quale il Consiglio è chiamato a prendere una posizione il prima possibile, senza tirare troppo la corda con le istituzioni, con il rischio di interrompere una collaborazione proficua e da sviluppare e ampliare, consapevoli che non è il comune a doversi impegnare di più in questo progetto ma proprio l’Ordine degli Psicologi, è la seguente: vogliamo o non vogliamo rinnovare questo protocollo di intesa?

Abbiamo richiesto di parlarne al prossimo consiglio, chiedendo di inserire un punto all’Ordine del giorno: vi aggiorneremo tempestivamente.

Resta comunque incredibile che il Comune di Firenze ci chieda insistentemente collaborazione e noi, come direbbe un adolescente, “ce la tiriamo”.

Ci auguriamo che questo “tira e molla” giunga a conclusione quanto prima. 

Se fosse una puntata di Blu Notte Lucarelli a questo punto direbbe:

Ci sono misteri, nella storia d’Italia, che sembrano destinati a non avere mai soluzione. Sono quelli che coinvolgono ambienti diversi, diversi strati della società, diversi livelli, persone diverse, così che quando si comincia a scoprire qualcosa, a sollevare un angolo del velo che nasconde tutto, c’è sempre qualcuno, da un’altra parte, che ha paura e che fa qualcosa per mantenere quel velo.