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Continua l’approfondimento sulla situazione DSA nel Veneto:

In data 26-3-2015 segnalo la situazione e richiedo un approfondimento della questione e un’azione diretta alla tutela del ruolo e delle competenze dello psicologo al CNOP e all’OPV.

In data 2/9/2015 sollecito di nuovo CNOP e OPV ad un ad adiuvandum perché la situazione si è aggravata con il rigetto dell’istanza cautelare posta al TAR il 27/8/2015 e con il rischio che il 21/9/2015 decada la nostra autorizzazione all’esercizio di due sedi lasciando a casa 30 persone tra psicologi e amministrativi interrompendo assistenza e cure a più di 150 pazienti.

L’Ordine del Veneto risponde supportando l’avvocatura sulla questione della Dirigenza Sanitaria.

Davanti al TAR eravamo soli.

diagnosi dsaIl 3/9/2015 informo ufficialmente l’Università di Padova di quanto sta accadendo e della pericolosa situazione generatasi in modo che prenda posizione per non illudere migliaia di studenti. Devo dire che in due giorni, grazie al Prof. Vidotto, Direttore del Dipartimento di Psicologia Generale, viene nominata una commissione di studio apposita e vengono informati tutti i Presidi di facoltà psicologiche d’Italia.

Sempre in data 3/9/2015 informo l’AUPI Nazionale e Regionale e qualche Società scientifica, con la convinzione che il pericoloso precedente generato dalla nostra situazione in Regione Veneto, sia a livello di definizione degli atti tipici e delle competenze autonome dello psicologo che della possibilità di dirigenza sanitaria.

Non molliamo!

Procediamo infine con un ultimo tentativo di contatto e spiegazione con l’ULSS anche forti del TAR che nell’istanza di rigetto ci invita a citare in giudizio l’Asl stessa e con una Regione che afferma di non aver mai dato tali indicazioni all’ASL.

Il buon senso e la mediazione dei legali ci ha fatto raggiungere l’agognata Autorizzazione sanitaria considerando l’enorme confusione creata dalla Delibera di dicembre sui DSA che di fatto dice alle ASL che è necessaria la presenza del medico neurologo o neuropsichiatra mentre non cita assolutamente lo psicologo … cosa si può dedurre? Che per svolgere quella prestazione è il medico la figura principale e se ci fosse uno psicologo non è sufficiente … dunque la DIAGNOSI È MEDICA!

L’abbiamo spuntata comunque. Dopo 9 mesi di lavoro a stretto contatto con l’avvocatura che ci segue, una revisione di tutta la normativa sanitaria Veneta e Nazionale indietro fino al 1901, riusciamo ad ottenere il rinnovo della Autorizzazione sanitaria per ambulatorio mono-specialistico di psicologi senza restrizioni su ambiti specifici (es. vista la confusione della legge 170/10 tra certificazioni, che non emettiamo più, e la diagnosi che invece è nostra normale mansione) e la possibilità di avere come Direttore Sanitario uno psicologo, ruolo che ho sempre ricoperto negli anni.

Che consolazione! Una botta di quattrini, energia personale e lavorativa, tempo, competenza spesi per avere conferma della  nostra identità!

Il 22/10 ci sarà l’udienza al TAR sulla Delibera di Dicembre 2014: ricorrenti noi come Centro, altri 5 Centri di Psicologi, 110 singoli liberi professionisti, l’Ordine del Veneto ad adiuvanum di tutte le cause in coso e scopriremo nei prossimi mesi tutti i prossimi sviluppi.

 

Quanto durerà questa nuova conquista?

conquistaSe è vero che da ogni esperienza si impara qualcosa ben venga questa somma di nuove competenze … ma quanto durerà la quiete?

Verrà ricostituito un Comitato Tecnico scientifico tra MIUR, CNOP , ecc. ma saranno coinvolti gli Ordini Professionali Regionali? Saranno come sempre rappresentati solo ASL e Università e MIUR oppure ci saranno, e attivamente coinvolti, i privati liberi professionisti le cui competenze sono state finora calpestate? E come si riuscirà a rappresentare le realtà delle singole Regioni?

“Il comitato tecnico scientifico non ha il mandato dell’Ordine di tutelare la professione di psicologo, è multidisciplinare e assolve pure funzioni cliniche” … ma è proprio vero? Perché quando si discute di Centri Regionali ed erogazione di fondi non si parla solo di questioni cliniche ma anche organizzative e gestionali, dove è necessario che vengano tutelati i diritti di tutti: cittadini, clinici, strutture … con una logica di appropriatezza della prescrizione e del processo, visto che tanto se ne parla in questo momento.
Facciamo in modo che il CNOP non abdichi alle sue funzioni e prerogative su altri e si assuma la posizione coraggiosa che su altri tavoli in altre Regioni ha comportato anche momenti di rottura e di conflitto con la singola Regione pur di tutelare la professione!!
Di sicuro il Comitato Tecnico Scientifico verrà  da noi monitorato strettamente perché risponda delle decisioni e delle posizioni, di quanto fatto e di quanto non fatto. In massima trasparenza! E invitiamo anche voi a farlo! Perchè si ponga rimedio a quanto non fatto per la Legge 170/10!

Questo affinché la mia battaglia personale, vinta a suon di cause al TAR sia di reale utilità per tutta la Comunità professionale.

 

Ma il problema è a monte… e lo vedremo meglio nella prossima puntata..

scritto da Carla Mogentale