I nuovi requisiti minimi in psicologia giuridica di OPV: il re è nudo?

Ogni volta che partecipo ai convegni noto che gli incontri formativi sono interessanti non solo per l’apprendimento che ne consegue, ma soprattutto per la socializzazione fra colleghi e lo scambio di idee e di pensieri che vengono solleticati.

Sabato 20 aprile ho partecipato al convegno sulla psicologia giuridica “Un minore nella valutazione della genitorialità”.

Nonostante il tempo meteorologico non fosse dei migliori, sono contenta di aver rivisto due colleghe amiche di vecchia data e di aver conosciuto una giovane collega creativa ed intellettualmente vivace.

Quel sabato erano presenti tanti psicologi interessati all’argomento. L’aula era gremita.

Una cosa che ha attirato subito la mia attenzione è stato che i due presidenti non si sono presentati per i saluti iniziali. Pare che il nostro presidente uscente Nicolussi avesse impegni al CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), come riportato la dott.ssa Muraro. Pare, però, che sabato 20 aprile non ci sia stata nessuna convocazione del CNOP.

In compenso, una consigliera del nostro ordine (rappresentante il gruppo Cultura & Professione), è stata prestata dalla dott.ssa Muraro come “valletta” per portare in giro il microfono per raccogliere le domande dei colleghi. Mi chiedo: non è che la nostra consigliera fosse in cerca di pubblicità facile?

Eppure c’erano almeno cinque ragazze che, presumo, siano state pagate per svolgere il servizio di accoglienza, compreso anche portare in giro il microfono.

Con alcune colleghe ho riscontrato purtroppo anche spiacevoli anomalie relativamente al pranzo. Il buono pasto del valore di 12,00 euro che ci è stato consegnato non è stato né firmato né timbrato al momento di restituirlo per poter usufruire del buffet, come si fa normalmente con tali buoni. Che strano!

Facendo due conti, il buffet, ci è costato 3.600,00 euro ma, come ho sentito da altre persone, era dietetico: i panini erano po’ secchi e un po’ vuoti…

Non tutti hanno avuto il piacere di condividere questo pasto veloce. Alcuni dei presenti al convegno, infatti, hanno mangiato al ristorante! Che non fosse di loro gradimento il buffet o preferissero mescolarsi e integrarsi agli altri? L’unica cosa certa è che tale pranzo speciale ci è “costato” almeno 40 minuti di convegno nel pomeriggio. Questo ritardo ha sortito un malumore generale.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi alle 15.00. Ha preso la parola la nostra Vicepresidente per illustrare i nuovi requisiti minimi per lo psicologo che lavora in psicologia giuridica. La dottoressa Muraro, responsabile del gruppo denominato “Valorizzazione dello Psicologo consulente in ambito forense” che ha lavorato (per un anno) su questa tematica, ha spiegato che il Tribunale ha fatto richiesta al nostro Ordine di esigere un aumento della qualità della preparazione e della specializzazione degli psicologi.

La risposta del gruppo di lavoro è stata: per essere qualificati si devono frequentare corsi di psicologia giuridica strutturati in 150 ore di teoria e in 150 ore di tirocinio (gratuito per lo psicologo “apprendista”) presso psicologi già abilitati (non esiste ancora questo albo!).Strano modo di valorizzare lo Psicologo… o si è scelto in questo modo di valorizzare qualcosa d’altro? O qualcun altro?

Ascoltavo perplessa. Attualmente ci sono già i requisiti minimi per lo psicologo giuridico sono:

–       anzianità di iscrizione di almeno tre anni al nostro Ordine,

–       frequenza ad un corso di psicologia giuridica,

–       l’iscrizione all’albo del Tribunale (è competenza del giudice nominare il CTU che viene scelto liberamente tra una rosa di candidati).

Non abbiamo bisogno di un inasprimento dei criteri!

Scusate la digressione. Torniamo in aula. C’era tanto caldo. La dr.ssa Muraro finisce il suo intervento che sembra essere stato molto difficoltoso. L’aria condizionata è spenta. Vedo le colleghe che sventolano le brochure per farsi un po’ di fresco, altre che si parlano a bassa voce e una che alza la mano per fare una domanda. “Sono iscritta da poco all’Ordine. I nuovi requisiti sono obbligatori o sono auspicabili per chi opera nel settore?”

Mi è sembrato di vivere dentro la fiaba “I vestiti nuovi dell’imperatore” in cui  un bambino osserva la nudità del re durante una sfilata in pompa magna. L’imperatore, infatti, non aveva quei vestiti preziosi che aveva tanto pagato e desiderato! Vi immaginate l’imbarazzo del re all’esclamazione del bambino? Ecco. La risposta che abbiamo ascoltato conteneva lo stesso imbarazzo: i requisiti minimi non sono ancora legalmente approvati!

Mi sono alzata e sono uscita. Mentre camminavo sotto la pioggia per raggiungere il parcheggio con un collega mi sono chiesta a che cosa fosse servito creare tante specializzazioni all’interno della stessa facoltà di psicologia se poi alla fine, quando sei laureato e hai superato l’esame di stato, ti iscrivi ad un albo che ti abilita, ma ti abilita a che cosa?

Delusa e un po’ amareggiata mi sono arrabbiata con me stessa che nutro sempre la speranza (illusione?) di veder lavorare i colleghi con dignità e retribuzione. E anche perché uscendo ho consegnato il questionario di gradimento e volevano farmelo firmare.Adducendo la motivazione che se lo avevo gradito avrei ricevuto gli ECM, altrimenti no. Mi auguro di aver capito male!

Non è possibile che si dia sempre per scontato di fare lavori professionalizzanti gratuiti!L’apprendimento “in divenire” avviene anche se si è pagati!

Questo Ordine non mi rappresenta! Ammazza le mie speranze!

A me piacerebbe un Ordine formato da un gruppo di professionisti interessato a far crescere la categoriache si occupasse di aiutare praticamente gli iscritti senza pensare esclusivamente alla formazione perenne.

Smettiamola di essere il pane preferito di chi vuole formarci sempre e comunque! La nostra identità (e la nostra dignità!) è in cammino: abbiamo la formazione e il cambiamento nel dna!! Non è questo il problema.

Caro Ordine, non metterci tutti questi vincoli e blocchi perché ci mortifichi e ci penalizzi! Ma non starai mica tutelando gli interessi elitari dei colleghi senior che lavorano nelle scuole di specializzazione?!

Concludo con un pensiero a te caro collega che leggi. Ti informo che al momento i requisiti di cui parlava la nostra Vicepresidente sono ancora auspicabili. Se hai le competenze e sei iscritto da almeno tre anni all’Ordine iscriviti all’albo del Tribunale!

Sicuramente non è semplice essere chiamati, ma ti auguro un in bocca al lupo.. chissà che il giudice non ti nomini presto!!

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