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Tempo di crisi, tempo in cui ogni occasione è buona per portare a casa qualcosa.

Non sai come fare? Ci pensa OPV! 

All’ultimo consiglio del 7 marzo è stato approvato un bando per elargire 12 borse di studio a colleghi del valore

di € 2.000,00 lordi ognuna. Fantastico!

Breve nota: il consiglio convocato alle 18.30 ha rischiato di saltare perché alle 19.27 non c’era il numero legale per iniziarlo (8 consiglieri), anzi c’erano e qualcuno pure si lamentava del numero ma non entrava nella sala consigliare… mah!

Torniamo al bando: facendo un rapido calcolo sono 12 borse di studio x 2.000,00 = 24.000,00 euro (degli iscritti). Una bella cifra senza dubbio.

Di cosa si tratta?

Si tratta del progetto  “Benessere a tutte le età: uno screening cognitivo ed emotivo in soggetti over 50”.

Gli obiettivi formativi sono:

  • sviluppo delle competenze nella consultazione psicologica in soggetti over 50;
  • promozione del benessere in età critica e della cultura dell’invecchiamento attivo mediante la psicologia positiva;
  • sviluppo delle competenze nella progettazione e comunicazione con gli enti locali e i servizi territoriali;

Ok, ma in concreto?

Inizia la discussione. Un consigliere esclama: Finalmente un bel progetto! Scusi, mi verrebbe da dire, ma non hanno nemmeno iniziato a parlarne, sulla base di quali elementi lo definisce un “bel progetto”?

Comunque inizia la discussione: vengono sollevate diverse questioni su punti alquanto, non dico oscuri, ma perlomeno “nebbiosi” (visto che siamo in Veneto). Il consigliere proponente (Cultura & Professione) sembra annichilire sotto il peso di alcune domande. Sembra quasi che voglia dire: ma come non è chiaro quello che c’è scritto nel bando?

No, non lo è. Nemmeno per me che sono uno spettatore (il solo presente). Quanto impegno chiederà in termine di ore per esempio?

Le questioni riguardano i criteri di scelta dei colleghi, quali esperienze e curriculum avranno più punti in graduatoria, in particolare la differenza tra “disoccupati e inoccupati” (e se hanno la Partita IVA?), devo avere meno di 40anni, e qui scattano delle battute che non riporto perché non fanno ridere proprio nessuno. Iscritti all’Albo del Veneto oppure possono partecipare anche iscritti di altri albi ma residenti in Veneto? (qui l’unica risposta certa: per gli iscritti del Veneto. E ci mancherebbe!).

Ci siamo documentati sulla questione ed il comma 2 dell’art. 17 D. Lgs 185/00 recita che:

“Ai  fini  della  disposizione  di  cui  al  comma  1,  non sono considerati soggetti privi di occupazione:

    a)   i  titolari  di  contratti  di  lavoro  dipendente  a  tempo determinato e indeterminato ed anche a tempo parziale;

    b)  i  titolari  di  contratti  di  collaborazione  coordinata  e continuativa;

    c) i soggetti che esercitano una libera professione;

    d) i titolari di partita IVA;

    e) gli imprenditori, familiari e coadiutori di imprenditori;

    f) gli artigiani.”

Crediamo che gli “aventi diritto” alla borsa di studio saranno ben pochi.

Un altro consigliere chiede: ma in concreto, cosa devono fare per raggiungere gli obiettivi formativi?  Silenzio, imbarazzo, alla fine non ho capito. Ho sentito parlare di test, colloqui, spostamenti in auto.

Sembra di essere ad una puntata de la “Corrida” di Corrado.

Ma soprattutto: che obiettivi sono? Mica l’ho capito. Come non ho capito il senso generale più ampio di tutto questo. Non dovrebbe essere una cosa che ha più attinenza con le ricerche universitarie? Non potrebbe essere un interessante progetto di tesi?

Perché OPV dovrebbe finanziare questo progetto?

Pare che la risposta sia: dare un aiuto economico ai giovani colleghi in difficoltà producendo uno studio di cui non si capisce bene il senso e l’utilità. Ma che aiuto è? Personalmente mi riterrei anche un po’ offeso…

OPV dovrebbe occuparsi di promuovere seriamente la professione. Non elargire borse di studio o svendere la professione firmando protocolli in cui ci chiedono di offrire colloqui gratuiti!

Comunque, il momento più intenso della discussione arriva: chi valuterà il lavoro svolto?  Una commissione. Composta da? E qui ci si perde almeno una mezzora per arrivare a decidere che: sarà composta da 5 consiglieri dell’OPV con tre sostituti scelti dai consiglieri, di cui una professoressa universitaria. Ad ognuno dei membri della commissione verrà dato un rimborso massimo di 500,00 euro. Ora considerato il tempo richiesto, non è nemmeno eccessivo come rimborso, e comunque ritengo sia giusto che lo ricevano, considerato che viene sottratto agli impegni professionali.

Ciò che mi fa restare perplesso è che: non era meglio investire tempo ed energie in qualcos’altro di meno dispendioso economicamente (soldi degli iscritti) e di più concreto?

Conclusione: il progetto costerà agli iscritti un totale di 26.500,00 euro. Rimane sempre il grande punto interrogativo, perlomeno per me che ho ascoltato, relativo a: cosa serve questo progetto e a chi possa servire. Lo scopriremo forse tra 10 mesi, o meglio dopo 10 mesi che avrà preso avvio, probabilmente alcuni mesi dopo che sarà concluso. Considerati i tempi di OPV…  e visto che ci sono altre ricerche pronte e che non vengono divulgate, chissà quando lo sapremo.

Altra Psicologia ha votato contro questo progetto, mentre tutti gli altri consiglieri hanno votato a favore.