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Leggo sulla pagina Facebook di OPV che è stato istituito il Gruppo di Lavoro per lo Psicologo del Territorio (nella foto si vede anche l’ex presidente di OPV). Pochi i “Mi Piace” (ad oggi 36) se ripenso al fatto che durante la scorsa campagna elettorale erano centinaia i “Mi Piace” su questo tema nel programma elettorale dell’attuale maggioranza in OPV.

Da qualche giorno rifletto su un po’ di cose, le scrivo per vedere se riesco a farmi un po’ di chiarezza, faccio qualche “conto” ma qualcosa non mi torna. Cos’è?

Qualche settimana fa abbiamo ricevuto una lettera da parte di una collega che si occupa di DSA. Riceviamo un’altra mail di una collega psicologa che lavora nei Centri Diurni per disabili.

La Regione Veneto con gli ultimi provvedimenti, a partire da quello sulla diagnosi sui DSA per passare da quello sui Centri Diurni, sta di fatto escludendo gli psicologi dalle principali strutture in cui, al contrario, siamo apprezzati da anni e abbiamo competenze specifiche a favore di un’apicalità medica (DSA) e figure differenti dalla nostra (Centri Diurni). Per inciso ho il massimo rispetto per tutte queste figure e riconosco l’importanza della loro presenza in questi ambiti.

Quello che non mi spiego è perché lo psicologo non viene tenuto nella stessa considerazione. Tanto da non figurare nei DGR. Tanto da spingere la Regione Veneto a sostenere che il pubblico è in grado di effettuare diagnosi per 28.000 casi di DSA/anno.

Ma quanti colleghi lavorano assunti nelle ASL?

Da quel che ricordo sono circa una sessantina in tutto il Veneto. È risaputo oltretutto che da anni non ne vengono più assunti e chi ha contratti di collaborazione ha visto ridursi, di recente, anche della metà le ore di collaborazione.

Non sto ad effettuare calcoli, non avrebbe senso, ma tutto questo mi suscita una riflessione:

  • se non siamo considerati figure importanti nei DSA e nei Centri Diurni per disabili,
  • se nel pubblico da anni non vengono assunti psicologi,
  • se chi ha collaborazioni le vede ridursi ad un lumicino,
  • qualcuno mi può spiegare come sia possibile istituire la figura (retribuita) dello Psicologo del Territorio?

Chiedo scusa: ma ancora non mi è chiara la questione. Una legge in Italia non la si nega a nessuno, vedi Psicologo Scolastico in Campania, quello che al contrario viene spesso negato è l’adeguato compenso economico spettante a chi svolge una professione. Noi psicologi ne sappiamo più di qualche cosa.

Non mi capacito su come sia possibile a far emergere la figura (retribuita) dello Psicologo del Territorio, tutti gli indizi che emergono dalle varie situazioni in cui siamo coinvolti, danno l’idea di una direzione assolutamente opposta. Oltre al fatto che sono almeno 12 anni che se ne parla ciclicamente.

Di recente è stato raggiunto dal CNOP un accordo con il Ministero dell’Istruzione per la formazione da parte di psicologi agli insegnanti delle scuole di tutti i gradi. Non ho ancora capito con quali soldi verranno pagati i colleghi. Mi chiedo pure se verranno pagati a questo punto.

Non sto attaccando nessuno, solo un ragionamento che volevo condividere, per capire se c’è qualcun altro che la pensa come me o mi può aiutare a dare una risposta. Al momento non l’ho ancora trovata.

Aspetto vostri commenti.